Mariantoni e il Medio Oriente: tutta la verità sulla Libia

di Roberta Calò. Gheddafi ha chiesto all’occidente di lasciare la Libia ai libici, l’Italia altalena tra il silenzio del Premier e la richiesta da parte di Frattini per l’esilio del Rais, l’America appare e scompare dalla scena mostrando a intermittenza i suoi reali interessi politici ed economici, la Francia si mostra disponibile nel fornire un aiuto militare agli insorti della Libia.
In un panorama internazionale di tale portata le cui voci si vanno accavallando in base agli schieramenti politici d’appartenenza, occorrerebbe probabilmente uno sguardo più obiettivo che metta in luce le reali e pressoché sconvolgenti dinamiche che giacciono latenti nelle realtà delle singole nazioni. A tal proposito abbiamo voluto intervistare Alberto Mariantoni, noto giornalista, scrittore, studioso da sempre impegnato nell’attenta analisi in loco dei precari e spesso occultati equilibri politici, economici e sociali che caratterizzano il medio oriente.

-Se la guerra di Gheddafi, come lui stesso ha dichiarato all'inizio di marzo, è contro il terrorismo, perché lui non si è coalizzato con l'Occidente contro al-Qaeda, ma ha fatto sì che si creasse un triangolo bellico tra lui, il terrorismo e l'Occidente in una politica del tutti contro tutti?

Mariantoni: -Non è così. Mi spiego. Gheddafi, già dalla fine degli anni ’90, per cercare di farsi accettare (e perdonare?) dai Paesi dell’Occidente, ha fatto molto di più… Dopo aver offerto, infatti, per anni, in Libia, armi, danaro, sostegno, ospitalità, basi, punti d’appoggio e diversi campi di addestramento – non solo alle formazioni combattenti palestinesi e ad altri movimenti di liberazione nazionale del mondo, ma addirittura – all’ETA basca, all’IRA irlandese ed alla Rote Armee Fraktion tedesca, ha semplicemente consegnato o fatto consegnare, alle Intelligences degli USA e della Gran Bretagna, gli elenchi completi dei membri di quelle organizzazioni: con tanto di nomi, cognomi, foto, indirizzi e numeri di telefono. Quel suo gesto, però, non è valso a nulla. Gli Occidentali (USA+GB+FRANCIA), dopo averlo momentaneamente accettato, a partire dal 2003, nei vari consessi internazionali, giusto per potergli vendere un po’ di aerei, carri armati, missili, armi pesanti/leggere e munizioni varie, hanno pensato bene di fare bingo, contro di lui (e contro l’Italia…), cercando di impadronirsi delle immense ricchezze in petrolio e gas che possiede la Libia. Il tutto, incominciando, sin dal mese di Novembre 2010, a finanziare ed armare i membri della Setta islamica estremista libica dei Senussi che, come sappiamo, dal 17 Febbraio scorso, sta mettendo a ferro ed a fuoco alcune regioni della Libia. Altro, dunque, che “rivoluzione spontanea” di popolo! Altro che “poveri civili disarmati” che lottano a “mani nude” contro i carri armati ed i mercenari del mostro Gheddafi!

- Che fine ha fatto Bin Laden in tutto questo? Perchè non si sente più nominare?

Mariantoni: -L’ineffabile, introvabile ed imprendibile terrorista Bin Laden (già socio in affari, fino al 2001, con la famiglia Bush) – oltre ad essere stato un ex “freedom fighter” (combattente della liberta!) filo americano ed una delle principali “pedine” della CIA e dei Servizi segreti pachistani durante la Guerra contro i Sovietici in Afghanistan – è improvvisamente diventato la “bestia nera” dell’Occidente. A me sembra, il classico e proverbiale “coniglio di pezza” che viene agitato e fatto correre davanti al muso dei soliti “levrieri” scemi. A quanto ne so io, infatti – dopo essere stato visto come degente, in una clinica americana di Oman, a metà degli anni ’90, mentre era sottoposto a delle speciali cure dialitiche, per una poco simpatica e cronica affezione ai reni – nessuno lo ha più visto. E’ probabile che sia morto e sepolto da tempo. E se è ancora vivo, non credo sia in condizione di dirigere, dalle montagne di Safed Koh (al confine tra Afghanistan e Pakistan, come ci vorrebbero far credere…), una “internazionale terrorista”, come la congetturata al-Qaeda (il cui nome, altro non è che traduzione in arabo, dell’inglese “data base”: i dati personali, cioè, dei mugiaheddin freedom fighters che gli agenti della CIA avevano arruolato, finanziato, addestrato ed armato conto i Sovietici, in Afghanistan, e li avevano raccolti e condensati in un dischetto). Bin Laden, dunque,, un ottimo “soggetto” (interrogato il morto, “non rispose”…) da “rappresentazione teatrale”, per fargli recitare, puntualmente ed a comando, il ruolo del terribile “Vecchio della montagna”... con il possibile ausilio di filmati olografici in terza dimensione, costruiti “ad hoc”, a tavolino, per qualsiasi evenienza o necessità, presente o futura.

- Perchè gli uomini del mondo religioso islamico, che in teoria sono a conoscenza dello status quo delle cose (contrabbando armi, al qaeda,..), in riferimento alle vittime di guerra hanno dichiarato: "Questo il regalo che Gheddafi ha fatto ai nostri figli?". Perchè incolpare solo Gheddafi e non rivoltarsi contro l'occidente?


Mariantoni: Per la semplice ragione che non c’è un solo Islam… (vedere, per credere: http://www.abmariantoni.altervista.org/lezioni/2_Corso_Islam.pdf). E l’”Islam” a cui l’Occidente da spazio mediatico, è quasi sempre funzionale alle tesi politiche e militari dell’Occidente stesso. Come, ad esempio, in Afghanistan all’epoca dell’occupazione sovietica (i mugiaheddin afghani, allora, se ben ricorda, venivano chiamati “freedom fighters” o “combattenti della libertà”, e non certo terroristi come dal 2001 ai nostri giorni!). Ma ugualmente nel Kossovo, in Bosnia, nell’attuale Iraq, in Arabia Saudita, nel Kuwait, nel Bahrein e, ovviamente, in Cirenaica/Libia, dove da sempre regna l’influenza della Senussiya, la Setta che ho descritto in un mio recente articolo (http://civiumlibertas.blogspot.com/search?q=Mariantoni) e su cui “puntano” e stanno contando, in questo momento, USA, GB e Francia, per potersi sbarazzare di Gheddafi e, con la stessa occasione, impadronirsi dell’insieme della riserve energetiche (petrolio e gas) del suo Paese, a svantaggio, pregiudizio e danno soprattutto dell’Italia che, fino all’inizio della crisi libica (17 Febbraio 2011), importava da quel Paese, all’incirca il 40% del suo fabbisogno interno in petrolio ed il 25% in gas.

- Perchè l'Italia prima ha fatto credere di essere stata costretta dall'America a rendere fruibili le sue basi militari e ad entrare in guerra e poi ha sgomitato con Francia e Usa per capeggiare la coalizione ora invece affidata alla Nato?

Mariantoni: -Le favole che i “nostri” politici hanno quotidianamente l’abitudine di raccontare agli Italiani sui diversi canali televisivi del Paese (e qualche volta, anche su quelli esteri), lasciano il tempo che trovano. Insomma, a parte le varie risatine sotto i baffi che fanno regolarmente fare ai corrispondenti dei Media stranieri, non mi sembra che abbiano o abbiano mai avuto un qualunque impatto sulla politica mondiale! Certo, da un lato, per non “farsi bocciare” dagli elettori che li hanno votati ed eletti, e non perdere la faccia nei loro confronti, i “nostri” politici cercano alternativamente di fare la “voce grossa” contro qualche Paese o tendono – come nel caso dell’attuale Crisi libica – ad atteggiarsi a vittime ignare ed innocenti della politica di questi ultimi; dall’altro, non potendo fare nient’altro di quello che in realtà fanno (cioè, ubbidire alle disposizioni dei “padroni del mondo”!), tentano di “arrampicarsi sugli specchi” e di atteggiarsi a “Prime Donne” di un’Opera buffa… che non esiste, per lasciar credere, all’opinione pubblica italiana, che stanno comunque contando qualcosa sullo scacchiere internazionale. Cosa vuole, questo è il destino delle “comparse” o dei “figuranti”: quella categoria di artisti dello spettacolo che, per darsi un tono davanti ai loro amici, tentano di far credere loro che sono dei veri e propri attori!

- Perchè l'Italia prima di farsi soggiogare dall'America a sfruttare le sue basi militari non ha proposto agli Usa di condurre una portaerei americana nel Mediterraneo per non essere costretta da subito ad entrare in conflitto con la Libia di Gheddafi con cui ha intrattenuto "equilibrati e pacifici" rapporti di convivenza per 42 anni?

Mariantoni: -Guardi che gli USA, nel Mediterraneo, non hanno soltanto una portaerei. Dal 1945, posseggono addirittura un’intera armada navale: la loro VI Flotta (http://www.naveur-navaf.navy.mil/). Flotta che, ordinariamente, è ormeggiata nei porti italiani, e scorazza tranquillamente – senza chiedere il permesso a nessuno, tanto meno al Governo o allo Stato italiano… – sulle acque di quello che, al tempo di Roma antica, avevamo l’abitudine di definire il Mare nostrum. Prova ne è che, già prima dell’inizio della “Guerra civile” libica, alcune importanti untità navali della VI Flotta USA – in particolare, la portaerei Uss Enterprise, la portaelicotteri Uss Kearsarge (con a bordo all’incirca 800 marines), la Uss Ponce (strapiena di munizioni e di mezzi da sbarco) e la Uss Andrid (con nella stiva numerosi blindati), si erano già posizionate ai limiti delle acque territoriali libiche, nel Golfo di Sidra (Khalij Syrt). Per il resto, credo di averle già risposto. L’Italia, in quanto colonia degli USA, non può né proporre, né negoziare alcunché. Fino a prova del contrario, non può fare altro che continuare ad eseguire alla lettera gli ordini che le vengono impartiti da Washington.

-Perchè l'Unicredit, che più di tutti sta subendo la crisi libica essendo libici i suoi principali azionisti, non si ribella a quanto sta accadendo opponendosi alle omertose dinamiche subliminali di contrabbando, complotto, manipolazione?

Mariantoni: -Per gli stessi identici motivi che sto cercando di spiegarle dall’inizio di questa conversazione.

- Perchè se l'America può pretendere il supporto delle basi americane in Italia, il nostro paese non pretende il supporto statunitense per lo smaltimento dei profughi?

Mariantoni: Poiché l’Italia, dal 3/8 Settembre 1943 (data della capitolazione senza condizioni dell’allora Regno d’Italia), non è più un Paese indipendente e sovrano (leggere, per verificare: http://www.abmariantoni.altervista.org/storia/h_8_Settembre_1943.pdf). Ed anche perché esiste un iniquo ed unilaterale diktat politico-militare che è stato imposto, al nostro Paese (chiamato candidamente, “Trattato di pace fra l'Italia e le Potenze Alleate ed Associate”), il 10 Febbraio 1947, a Parigi (Francia), e che, da allora – con le sue 182 pagine, 90 articoli e 16 note annesse – non è mai stato rivelato, nella sua integralità, al popolo italiano. La parte pubblica di questo Trattato (e questa parte, già la dice lunga… sul “regalino” che è stato fatto al nostro Paese) è comunque consultabile su Internet: http://it.wikisource.org/wiki/Trattato_di_pace_fra_l%27Italia_e_le_Potenze_Alleate_ed_Associate_-_Parigi,_10_febbraio_1947 .
Va da sé, dunque, che l’Italia – con o senza le chiacchiere dei “nostri” politici (di destra, sinistra, centro, centro-sinistra, centro-destra, etc., non cambia nulla!) – non possa “pretendere” nulla dagli USA. Al massimo, può soltanto eseguire gli ordini di Washington, e basta!


- Perchè i profughi da Lampedusa vengono condotti in Puglia e non al confine con la Francia che tanto ci tiene a portare avanti questo braccio di ferro con la Libia? Perchè Sarkosy non si accolla con noi questo problema?

Mariantoni: -Per il banale motivo che l’Italia – non essendo, come abbiamo visto, realmente una Nazione libera, indipendente e sovrana – non ha voce in capitolo, in nessun consesso internazionale. Inutile, dunque, attendersi qualcosa da Bruxelles (l’Europa delle banche) o dall’ONU che, sulla base della sua Carta costitutiva (firmata a San Francisco il 26 Giugno 1945, entrata in vigore, una prima volta, il 24 Ottobre 1945 e, dopo vari emendamenti, approvata definitivamente, il 12 Giugno 1968) ci considera tuttora – insieme alla Germania e al Giappone, ed agli altri Stati, allora, membri dell’Asse – uno “Stato nemico”, “momentaneamente ammesso” in quel consesso, come è facilmente ricavabile e desumibile dall’articolo 53, paragrafo 1 e 2, e dall’articolo 107 della medesima Carta.

- Partendo dal presupposto che sono consapevole di alcuni fattori: in tutta l'Africa (Libia inclusa) non si impiantano industrie né si fornisce un governo per non rendere il continente istruito e responsabile, a tal punto da poter sfruttare autonomamente le proprie risorse economiche di petrolio e diamanti, sottraendo così terreno alla mano occidentale; non si cerca di debellare l'Aids, altrimenti un sacco di case farmaceutiche chiudono i battenti o comunque rischiano un grave danno economico; non si procede con il recupero di un popolo perchè la persone ignoranti possono essere più facilmente schiavizzate, strumentalizzate, armate per le guerre. Perché di fronte a tutto questo Unicef, Greenpeace, Medici Senza Frontiere che magari sono coscienti e consapevoli di come realmente gira il mondo in ogni zona dell'Africa e che sono spinti da spirito di volontariato e non da interessi economici, anziché limitarsi a missioni umanitarie, non si uniscono e non si mobilitano in toto per risolvere il problema dalla radice?
Mariantoni: -Beata innocenza! Santa ingenuità… Lei, con il suo candore d’animo e la sua purezza intellettuale – a meno che non stia tentando di prendermi in giro… – mi sta quasi facendomi commuovere. Insomma, mi sta dicendo che crede ancora che organismi come Unicef, Greenpeace, Medici Senza Frontiere siano esclusivamente animati da spirito di volontariato e non da interessi economici? Lei è una giornalista. Ancora giovane e senza troppa esperienza, ma sempre e comunque una giornalista. Dunque, prima di trarre affrettate ed indimostrabili conclusioni, indaghi! Vedrà che non è esattamente così come crede. Intendiamoci, non è interamente colpa loro. Purtroppo, come recitail proverbio, “chi va con lo zoppo, impara a zoppicare”. Il responsabile di tutto – se così vogliamo chiamarlo – è il modello di società nel quale viviamo. Il discorso, però, ora, si farebbe lungo e complicato. Cercherò di riassumerlo con queste rime, tratte dalla conclusione di una delle mie poesie: ”(…) quando è l’uomo che emerge al centro della società, son le arti, la virtù e gli imperi che segnano la Civiltà; se, al contrario, è il mercante o il danaro a dominare, ciascuno ha un prezzo ed ogni schiavitù è sull’altare”.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto