Scienza: la memoria? Un deposito di immagini e percezioni

di Vittorio Polito. Un tema di grandissimo interesse è comprendere come sviluppare la capacità di apprendimento e quali sono i meccanismi della memoria. Questa conoscenza può aiutare non solo a migliorare le nostre prestazioni professionali ma anche i rapporti umani. Cos'è la memoria? La capacità della mente di ritenere traccia di informazioni relative a eventi, immagini, sensazioni, idee, ecc., di cui si sia avuto esperienza e di rievocarle quando lo stimolo originario sia cessato (Vocabolario Treccani).
Contrariamente a quanto crede la maggior parte di noi, la memoria non invecchia, dal momento che le cellule cerebrali non hanno ricambio, come avviene invece per il resto del corpo. Se così fosse avremmo bisogno di memorizzare continuamente le nozioni. Certo si registra un certo declino con l'avanzare dell'età, ma non così grave da implicare problemi seri per la nostra vita. La maggior parte dei problemi legati alla perdita della memoria durante l'invecchiamento sono, infatti, dovuti all'inattività e quindi alla mancanza di esercizio mentale. Come gli altri organi del corpo, il cervello si atrofizza più rapidamente se non viene usato. Molti studi in letteratura medica indicano nella continua stimolazione della nostra mente la chiave per mantenere vive le cellule cerebrali. Alcuni proverbi ricordano che «il ladro deve avere buona memoria» o «le bugie hanno le gambe corte», nel senso che bisogna ricordare quel che si dice, insomma dobbiamo avere una memoria efficiente, altrimenti… La storia di Pinocchio è emblematica. Ce lo dice Collodi: «Le bugie, ragazzo mio, si riconoscono subito, perché ve ne sono di due specie: vi sono le bugie che hanno le gambe corte e le bugie che hanno il naso lungo». Il burattino, infatti, non può mentire facilmente poiché ha il naso che si allunga quando le spara grosse.
Ma cos'è la memoria? La memoria è la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. Con riferimento all'uomo, nel quale tale funzione raggiunge la più elevata organizzazione, il termine indica sia la capacità di ritenere traccia di informazioni relative a eventi, immagini, sensazioni, idee, di cui si sia avuto esperienza, e di rievocarle alla bisogna. Senza la memoria saremmo incapaci di vedere, di udire o di pensare. Non avremmo un linguaggio per esprimere la nostra situazione e, di fatto, neppure il senso della nostra identità personale. Cosa si ripone nella memoria? Secondo Sant'Agostino, «I tesori delle innumerevoli immagini di ogni sorta di cose introdotte dalle percezioni; dove sono pure depositati tutti i prodotti del nostro pensiero, ottenuti amplificando o riducendo o comunque alterando le percezioni dei sensi e tutto ciò che vi fu messo al riparo o in disparte o che l'oblio non ha ancora inghiottito e sepolto». Fino a poco tempo fa, la maggioranza degli scienziati riteneva che la memoria cominciasse a funzionare soltanto dopo la nascita, ma esperimenti di studiosi olandesi, condotti attraverso l'addome della mamma, sembra smentirli. Capita di ricordare bene quello che si è mangiato oggi, ma meno bene le pietanze di ieri e così via retrocedendo nel tempo, mentre ricordiamo bene i numeri di telefono di casa, dell'ufficio o di altre persone con le quali abbiamo continuamente contatto. Ma, se notiamo una sequenza di otto o dieci cifre, difficilmente riusciamo a ripeterla dopo qualche minuto, ma la dimentichiamo del tutto ancora qualche altro minuto più tardi. Eppure i numeri telefonici che ricordiamo sono ugualmente di otto-dieci cifre. Anche per l'abbigliamento è la stessa cosa, mentre non ricordiamo quello di ieri, ricordiamo benissimo come eravamo vestititi noi e gli altri nel giorno di un avvenimento importante. Questi sono solo alcuni esempi per dimostrare come è vario ed articolato il concetto di memoria. Senza i ricordi, l'esistenza non sarebbe altro che un succedersi di episodi isolati e non collegati tra loro. Amore, amicizia e tutti gli avvenimenti a noi legati vengono, invece, incamerati andando a costituire un patrimonio cerebrale fondamentale. Cerchiamo di capire come funziona la memoria, e come mantenerla efficiente nel tempo. Cominciamo a dire che bisogna distinguere quella a breve ed a lungo termine. Nel primo caso la mente immagazzina informazioni ricevute nelle ultime ore, nel secondo caso l'uomo è capace di archiviare una quantità illimitata di dati e di conservarli per tutta la vita. Cosa possiamo fare per aiutare la memoria? Qualche volta
capita di essere alla ricerca degli occhiali o delle chiavi della macchina.
Prestate attenzione alle vostre azioni per risparmiarvi momenti di frustrazione e di panico. Per esempio, impiegherete solo qualche secondo per dire a voi stessi: «sto mettendo le chiavi nella tasca della giacca» o «sto posando gli occhiali sul comodino». Per ricordare, invece, liste di numeri o altre informazioni, basta suddividerle e raggrupparle. Esempio: ricordare un numero come 3013661755, può facilmente essere ricordato come 301 366 1755, mentre per ricordare quali sono i mesi dell'anno che hanno solo trenta giorni è sufficiente memorizzare la famosa filastrocca imparata da piccoli: «trenta giorni ha novembre con aprile, giugno e settembre, di ventotto ce n'è uno, tutti gli altri ne hanno trentuno». Come tutti i processi fisiologici anche la memoria può essere colpita da qualche 'insulto' patologico o da qualche incidente, per cui si potrebbe avere una diminuzione della capacità mnemonica o la completa assenza: nei casi più gravi si parla di amnesia, che può assumere aspetti di gravità differenti. Il morbo di Alzheimer o demenza senile, è una tra le forme più gravi che procura assenza di ricordi, associata a sintomi ancor più seri quali l'incapacità linguistica e la mancanza di orientamento spazio-temporale. Insomma, la memoria è indispensabile in quanto rappresenta la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Per quel che ci è dato di fare, alleniamola per tenerla in efficienza. Senza di essa non siamo nulla.

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