Raffaele Sollecito è già in Puglia


PERUGIA. E' a casa del padre in Puglia, Raffaele Sollecito, uscito nella notte dal carcere di Terni dopo l'assoluzione in appello per l'uccisione di Meredith Kercher. E' arrivato poco dopo le 5 nella villa dove vive il padre, a Bisceglie, comune a una trentina di chilometri da Bari.

Raffaele Sollecito e' arrivato insieme a suo padre ed era sdraiato sul sedile posteriore, nascosto da una coperta. Non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti che lo attendevano. Poco prima nella villetta erano entrati alcuni parenti: cugini e zii di Raffaele, che lo hanno aspettato all'interno. Da Raffaele sono andati anche alcuni amici che sono poi usciti dalla villetta intorno alle 6, anche loro senza parlare con i giornalisti. Solo uno zio di Raffaele ha riferito che il ragazzo ''e' molto, molto provato''.

A PRANZO RAFFAELE MANGERA' PESCE - E' arrivato poco dopo le 5 nella villa dove vive il padre, a Bisceglie, comune a trentina di chilometri da Bari. Oggi non uscira' di casa, e a pranzo mangera' pesce ''che non mangia da anni''. Lo ha detto il padre, Francesco Sollecito, parlando con i cronisti. ''Abbiate pazienza - ha aggiunto Sollecito ai cronisti - perche' Raffaele e' frastornato dagli eventi che si sono succeduti rapidamente''.


AMANDA: 'GRATA A CHI MI E' STATO VICINO' - ''A tenermi la mano e a offrirmi del sostegno e del rispetto attraverso le barriere e le controversie c'erano degli italiani... Chi mi ha scritto, chi mi ha difesa, chi mi è stato vicino, chi ha pregato per me. Vi sono sempre grata. Vi voglio bene. Amanda'': cosi' scrive Amanda Knox in una lettera di cui l'ANSA e' in possesso.

All'indomani della sentenza di assoluzione per l'omicidio di Meredith Kercher e a poche ore dalla sua partenza per gli Usa, Amanda Knox ha fatto avere una sua lettera alla Fondazione Italia Usa, i cui dirigenti sono stati costantemente al suo fianco durante i quasi quattro anni di detenzione. Ecco il testo integrale della lettera: ''A tenermi la mano e a offrirmi del sostegno e del rispetto attraverso le barriere e le controversie c'erano degli italiani. C'era la Fondazione Italia USA, e molti che hanno condiviso il mio dolore e che mi hanno aiutato a sopravvivere con speranza. Sono sempre grata della loro premurosa ospitalità e del loro coraggioso impegno. Chi mi ha scritto, chi mi ha difesa, chi mi è stato vicino, chi ha pregato per me. Vi sono sempre grata. Vi voglio bene. Amanda''.

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