Profezia Maya: riti, feste o scongiuri, come ci si prepara alla fine del mondo

ROMA. Scongiuri, riti o party, il 21 dicembre non passerà di sicuro in sordina. Anche chi non crede alla profezia Maya si e' lasciato contagiare dalle curiose notizie che rimbalzano da un continente all'altro. In Messico, dove i Maya avrebbero stabilito 5.125 anni fa la data del 21 dicembre 2012 come fine di un'era, migliaia di mistici, ma anche di turisti stanno convergendo verso le antiche rovine tra il sud del Paese e il Guatemala.

Il 46enne Michael DiMartino e' uno degli americani piu' attivi che sta organizzando un maxi-evento nel tempio di Chichen Itza, nella penisola dello Yucatan. DiMartino e' certo che venerdi' non sara' la fine del mondo, ma "del modo in cui lo percepiamo" e che ci sara' una "trasformazione positiva, un'evoluzione e la nascita di un nuovo modo di essere". Dal Messico all'Australia, dal sud della Francia alla Russia, milioni di persone si stanno preparando anche al peggio.

C'e' chi si e' scavato un rifugio e ha acquistato, a caro prezzo, kit di sopravvivenza e chi su Internet ha trovato localita' che secondo 'esperti' sarebbero immuni. Un esempio e' quello della cittadina di Bugarach, nel sudovest della Francia, 60 chilometri da Perpignan, che e' stata presa d'assalto: alberghi pieni, case affittate, strade piene. Ma da Bugarach assicurano che qualche coraggioso fatalista ha prenotato anche per Natale e Capodanno.

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