“Per Taranto parola d'ordine ambientalizzazione”


BARI. "Spero che la manifestazione di oggi a Taranto concorra ad abbattere un luogo comune, quello sulla possibilità, e da subito, di far funzionare l'impianto contemperando i diritti alla salute e al lavoro."

Lo ha dichiarato il Consigliere regionale Fabiano Amati, commentando l'esito della manifestazione svoltasi questa mattina a Taranto ed organizzata dal 'Comitato 7 aprile' per protestare contro l'inquinamento ambientale provocato dallo stabilimento ILVA.

"Nell'immediato - ha detto - l'unico contemperamento possibile tra i diritti di salute e lavoro attiene alla trasformazione in concreto della questione Taranto in questione nazionale, con pronta disponibilità di congrue risorse finanziarie in favore dei lavoratori, nel mentre si compiono tutte le attività di bonifica ed ambientalizzazione dell'area industriale e dei centri abitati vicini.
Non è possibile combinare alcun diritto, tanto per fare qualche esempio, se prima non si eliminano tutte le fonti di esposizione ai rischi di malattia e morte per immissioni nell'aria o per dispersione di sostanze nocive nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque;  se prima di usare le acque marine non si mettono in sicurezza le gallerie di prelevamento sottostanti il quartiere Tamburi; se prima non si sostituisce l'uso dell'acqua dolce prelevata dal Sinni con quella ultra affinata da produrre nell'impianto 'Gennarini-Bellavista'.
La combinazione tra salute e lavoro non è un punto di partenza ma solo l'approdo di un percorso che dovrebbe partire da un rigoroso processo di ambientalizzazione dell'area industriale e dei centri abitati vicini, che allo stato è proprio ciò che manca. Confondere l'approdo con il percorso rischia di mettere in discussione la più ovvia e ragionevole considerazione di priorità nel combinare salute e lavoro".

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