Dottoressa uccisa al Sim di Bari, fermato presunto assassino. Il marito della vittima, "sconvolto"

(Foto: la dottoressa vittima di un folle Paola Labriola)
BARI - Nuovo dramma nel capoluogo pugliese. Paola Labriola, psichiatra di 53 anni in servizio presso il Sim (servizio di igiene mentale) di Bari è stata uccisa questa mattina con una coltellata all'addome. La polizia ha già fermato il presunto assassino. Si tratta di un 44enne che era in cura presso la struttura sanitaria in cui lavorava la dottoressa uccisa. L'omicidio è avvento questa mattina nei locali che ospitano il Sim, in via Tenente Casale, nel quartiere Libertà, a ridosso del centro cittadino.

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L'uomo era in cura per le sue patologie in un centro analogo del quartiere San Paolo. L'uomo fermato ha 44 anni ed era in cura presso la struttura sanitaria in cui lavorava la dottoressa uccisa.

L'omicidio è avvenuto questa mattina nei locali che ospitano il Sim, in via Tenente Casale, nel quartiere Libertà, a ridosso del centro cittadino. A quanto si è appreso, l'uomo è stato fermato da agenti della squadra volanti subito dopo l'omicidio.

KILLER, NON ME SONO RESO CONTO - ''Non me ne sono reso conto'': solo queste poche parole avrebbe detto in questura, agli investigatori, Vincenzo Poliseno, il 44enne che oggi ha ucciso la psichiatra Paola Labriola in servizio nel Centro di salute Mentale di Bari. L'uomo, assistito da un legale d'ufficio, è ora interrogato in Procura dal pm Baldo Pisani.

di Nicola Zuccaro - Il feroce quanto macabro omicidio che ha visto perire la Dott.essa Paola Labriola nella prima mattinata di mercoledì 4 settembre 2013 ha lasciato attoniti gli abitanti del Quartiere Libertà. Dalla zona nord-ovest sino alle immediate vicinanze del luogo dove si è consumata la tragedia, paura e sconvolgimento si mescolano lasciando lo spazio a parchi commenti.

 In uno dei rioni più popolosi la presenza di residenti in cura presso il Servizio di Salute e Igiene mentale dell'Asl Ba/4 è considerevole al punto che, nelle ore successive al delitto, nelle conversazioni raccolte per le sue strade del Libertà, il pensiero era rivolto a popolari personaggi nonchè abitanti in cura presso il Presidio Sanitario di Via Ten.Casale.

Dal 4 settembre nel ritorno alla normalità dopo le ferie estive il Libertà dovrà convivere anche con questa problema di ordine pubblico e sociale.

MARITO PSICHIATRA UCCISA, SONO SCONVOLTO - E' sconvolto Vito Calabrese, il marito della psichiatra Paola Labriola uccisa a Bari. ''Sono sconvolto - ha detto - non so se chi l'ha uccisa era un suo paziente''.

L'assessore alla Salute della Puglia, Elena Gentile, pone l'accento sulla sicurezza che è ''all'attenzione della Regione.

E' difficile pensare di poter presidiare ogni angolo dove può esserci violenza. Le risorse sono esigue''. I colleghi di Paola Labriola sono tutti sotto shock nel Centro di Salute Mentale di Bari.
Il killer dopo l'arresto
EMILIANO PROCLAMA LUTTO CITTADINO - Il Sindaco di Bari Michele Emiliano ha proclamato il lutto cittadino nel giorno del funerale della dottoressa Paola Labriola: “Paola Labriola era una donna straordinaria, una psichiatra, una persona capace di grande disponibilità e amore per il suo prossimo che restava in ufficio ben oltre l’orario di lavoro, che ha sempre dato ai suoi pazienti tutto di sé, che aveva una bellissima famiglia, tre figli, una vita normale, una grande voglia di vivere che esprimeva anche attraverso l’amicizia con le sue colleghe. Questa donna straordinaria oggi ha subito un martirio vero e proprio, un martirio mentre lavorava. Un evento di una gravità smisurata che la città non può ignorare perché riguarda tutti e che dimostra l’esistenza di rischi enormi per qualunque ufficio pubblico, sanitario o legato alla gestione del disagio e della malattia. Per questo abbiamo deciso di dichiarare lutto cittadino.

Si tratta di un evento che la città di Bari non può accettare e neanche dimenticare. Ed è questa la ragione per la quale ho chiesto al Prefetto di poter discutere domani, durante la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, della sicurezza di tutti quegli uffici di carattere socio-assistenziale che fronteggiano il disagio, la povertà e la malattia in situazioni di analogo pericolo. Nell’urgenza e in attesa che la Direzione generale della Asl predisponga, anche su mia richiesta, la sorveglianza di questi uffici, ai quali va garantita adeguata protezione, ho convocato il Comandante della Polizia Municipale e disposto che due agenti sorveglino i due Sim aperti, come misura di rispetto nei confronti dei colleghi e delle colleghe di Paola Labriola che hanno deciso di continuare il loro lavoro, nonostante quello che è accaduto, a favore dei tanti pazienti che oggi, distrutti dal dolore, piangono la morte della loro dottoressa, in quanto uniti da un legame profondissimo.
È chiaro che si tratta in questa fase di un provvedimento di natura più che altro psicologica, in quanto è di tutta evidenza che è impensabile sorvegliare tutti gli edifici ed uffici pubblici, i presidi ospedalieri e i pronto soccorso, tutte le scuole e le situazioni nelle quali esiste un disagio sociale gravissimo che noi sindaci raccontiamo spesso inascoltati, perché stiamo dicendo al resto del Paese che c’è una situazione complessiva insostenibile, ed eventi come questo purtroppo confermano tragicamente questi timori.

Non posso che esprimere la gratitudine immensa della città di Bari nei confronti della dottoressa Labriola per il lavoro svolto nella sua vita e per come aveva deciso di dedicarla ai suoi pazienti e al suo prossimo. Sono molto orgoglioso di questa donna straordinaria che da oggi è una martire della Città di Bari, del lavoro e dell’amore per il prossimo”.

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