In libreria «Vetritte léngh’e stritte» proverbi e racconti nel dialetto di Bitritto

Di Vittorio Polito - Dopo il "Dizionario del dialetto di Bitritto" di Luigi Volpe (Wip Edizioni), irrompe nelle librerie "Vetritte léngh'e stritte" di Natale Grandolfo, stesso Editore. Un'ulteriore tangibile segno che i dialetti non sono affatto dimenticati.
Natale Grandolfo, pedagogista, ha esercitato la sua opera di educatore dall'immediato dopoguerra fino al pensionamento. È scomparso nel 1996 ma ha sempre avuto un particolare attaccamento alla sua Bitritto, anche attraverso la diffusione di opere dedicate al suo paese. 
Antonio e Nicola Grandolfo, figli di Natale, hanno voluto ricordare il loro genitore, rieditando il volume pubblicato negli anni '90 (rivisto e ampliato), quale ulteriore contributo alla conoscenza ed alla conservazione del patrimonio culturale popolare di Bitritto, con lo scopo di ricordare, fare apprezzare e dare, nel contempo, il giusto riconoscimento ad una persona affezionata alla sua terra.
"Vetritte léngh'e stritte" è una raccolta di proverbi di antica provenienza, ricordati oggi dai più anziani, destinati a scomparire se i giovani non avessero la voglia, il desiderio e l'interesse di recuperarli.
La raccolta di Grandolfo comprende sentenze, proverbi e modi di dire espressi nella forma più vicina a quella  "de Vitritte vècchie", così come tramandati dai nonni, per la maggior parte agricoltori, a volte analfabeti e rozzi ma "scarpa grosse e mènda settile"  (scarpa grossa e cervello sottile).
Il volume riporta proverbi, indovinelli, cantilene, filastrocche, stornellate ed anche alcuni racconti nel seguente ordine: "L'uomo e il destino", "L'uomo e la famiglia", "L'uomo, il lavoro e l'ambiente", "Indovinelli", "Fantasie e superstizioni", "Modi di dire, cantilene e filastrocche", "Racconti in versi e in prosa" e, in conclusione, riporta la storia dell'Asilo Raffaella Zuccaro, Opera Pia Maria SS. di Costantinopoli.
Un ottimo lavoro quello di Antonio e Nicola Grandolfo, che hanno voluto  esprimere una ulteriore testimonianza  e riconoscimento ad un cittadino (il padre) legato alla sua terra ed alle sue tradizioni.

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