Intervista a Roberta Bruzzone: "Criminologia? La mia è una passione autentica"

di Pierpaolo De Natale - Consulente tecnico nell’ambito di procedimenti penali, civili e minorili, Presidente dell'Accademia Internazionale delle Scienze Forensi, consulente scientifico di numerosi programmi televisivi che trattano tematiche relative a fatti criminali, consulente tecnico forense di Telefono Rosa nell’ambito di casi di violenza domestica, violenza sessuale, di stalking e di omicidi e docente accreditato presso gli Istituti di Formazione della Polizia di Stato e dell'Arma dei Carabinieri, Roberta Bruzzone risponde così alle domande del Giornale di Puglia.



Cosa l'ha portata - quando la criminologia non era ancora regina delle serie tv - a scegliere questo mestiere?
La mia è una passione autentica e non innescata da un certo tipo di produzione televisiva.

C. S. I., Ris, Criminal Minds, quanto di reale c'è nelle fiction?
Molto poco, quasi nulla in buona sostanza. Sono sicuramente ben prodotte e ben realizzate sotto il profilo televisivo, molto intriganti, quindi sono un buon prodotto di intrattenimento, ma sono lontanissime dall'essere reali. Quasi tutto quello che avviene è una rappresentazione assai fantasiosa e molto distante della realtà, rispetto a quello che un'indagine offre a coloro che vi partecipano realmente. Anche il fatto che in queste serie chi si occupa della scienza del crimine interroga anche i sospettati, li arresta e fa tutta una serie di attività è un qualcosa di veramente molto lontano dalla realtà.

Strage di Erba, Sarah Scazzi, Melania Rea, Meredith Kercher, Chiara Poggi: qual è il caso, anche tra i non menzionati, che l'ha più coinvolta?
Non riesco a fare una classifica. Tutti questi casi sono stati sicuramente molto impegnativi sotto il profilo tecnico-professionale, per cui non c'è un più o un meno. Si cerca di dare il meglio in qualunque circostanza, poi ci sono circostanze apparentemente più semplici da dipanare e altre più complesse; indubbiamente tutte quelle citate sono state vicende molto complesse, che hanno richiesto uno sforzo enorme.

Al momento sta lavorando a qualche caso?
Io sto continuamente lavorando per fortuna. Moltissimi casi, molti dei quali non hanno raggiunto una ribalta mediatica, ma non per questo sono meno intricati o meno importanti di altri.


Alla luce del grande interesse dei giovani nei confronti di criminologia e scienze affini, quale percorso di studi consigli di intraprendere a coloro i quali vogliano seguire le tue orme?

Sono due le strade che consiglierei a seconda del tipo di interesse principale che hanno. Se aspirano a svolgere una professione come la mia, indubbiamente la strada è quella di laurearsi con la specialistica in psicologia e poi fare una serie di successive specializzazioni, che spaziano dalla criminologia applicata alla criminalistica alle scienze forensi, quindi un percorso piuttosto lungo. Se invece sono maggiormente interessati all'aspetto tecnico-scientifico, possono laurearsi in discipline come biologia o chimica e a quel punto dedicarsi più agli aspetti laboratoristi, altrettanto importanti si intende, dell'analisi criminale.



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