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"La risposta è su alcune cose polemica. Dite che sono un bradipo. Ma, se io sono bradipo che ci ho messo una settimana, che siete voi? La mia prima proposta è di dicembre?" Lo afferma Matteo Renzi nel corso dell'incontro con il M5S sulla legge elettorale.
Poi si è toccato il tema delle preferenze. "Per noi c'è una deriva sulle riforme: siamo al tavolo per cercare di migliorare. Se ci riusciamo, bene. Perché con i nostri e vostri voti possono diventare legge le preferenze e l'intervento sull'immunità parlamentare".
Secondo Renzi è necessario mettere "per iscritto cosa può restare in piedi e non perdiamo neanche un minuto, in modo tale che se son rose fioriranno. Ma riconosco ai cinquestelle che sul ballottaggio c'è apertura. C'è lo scoglio preferenze che è molto forte. C'è lo scoglio di rappresentanza dei partiti piccoli".
"Noi qui non siamo venuti a pretendere di stravolgere alcunché. Prendendovi sulla parola e aspettando 25 giorni per il secondo incontro abbiamo risposto alle vostre domande, fatto una sintesi delle vostre osservazioni e gradiremmo sapere solo se siete disponibili a discutere delle nostre osservazioni o no". Lo dice Luigi Di Maio al Pd. Ad esempio, afferma, "se c'è la candidatura multipla" nell'Italicum "e Renzi si candida in più collegi, non c'è territorialità . Ma se dite che non si può fare niente, ne prendiamo atto".
Poi Di Maio affonda sulla legge elettorale. "Noi vi abbiamo fatto questa proposta che è pubblica da lunedì scorso. Da allora non avete avuto modo di incontrarvi con i partiti che fanno parte della maggioranza? Qui c'è tutta la buona volontà , ma venire e dire che portiamo a casa" le carte "perché vogliamo riflettere, a me pare temporeggiare".