Jobs Act: Renzi, 'è tempo di giorni'. Camusso attacca, 'è confuso'

"D'Alema se non ci fosse bisognerebbe inventarlo, tutte le volte che parla guadagno un punto nei sondaggi". Sono le parole del premier Matteo Renzi in un'intervista a Ballarò, in onda questa sera. "Quando la Cgil sarà in piazza, mi sembra che hanno detto il 25 ottobre, noi saremo a fare la Leopolda. Ci hanno anche risolto il problema di chi ci fa la manifestazione contro", ha detto il presidente del Consiglio. Poi ancora: "Ho grande rispetto per i sindacati ma dove erano negli anni in cui i diritti dei ragazzi venivano cancellati?".

I sindacati negli anni in cui si creava precariato "non c'erano. Tornano in piazza ora?, si domanda Renzi. "Bene! Viva! Che bello! Io nel frattempo non mollo e continuo a cercare di cambiare un Paese che ha bisogno di avere forse un po' meno discorsi astratti e un po' più proposte concrete come stiamo facendo noi", ha detto Renzi.

"Il tfr - spiega ancora il premier - così com'è c'è solo in Italia. Se diamo il tfr in busta paga si crea un problema di liquidità per le imprese. Le grandi ce la fanno, le piccole sono in difficoltà. Stiamo pensando di dare i soldi che arrivano dalla Bce alle pmi per i lavoratori".

"E' normale - spiega Renzi - che adesso la riforma la facciamo comunque, anzi, a maggior ragione" dopo la direzione Pd. "Abbiamo votato, ora la riforma del lavoro è questione di giorni, non è più di anni come in passato". "La cosa che a me più colpisce sono quelli che dicono che non dobbiamo fare niente. Perdono una grande occasione".

CAMUSSO, PROPOSTA CONFUSA - "Mi sembra una proposta molto confusa, non netta nei contorni rispetto a cosa si intenda fare sul precariato". E' il commento a freddo del segretario della Cgil Susanna Camusso sul documento approvato ieri dalla direzione del Pd.

"Limitando la discussione solo ad alcune forme della collaborazione, in realtà si continuano a mantenere più di quaranta forme di assunzione differenti", ha spiegato la Camusso a Bologna, dove partecipa a un convegno. Dunque, ha proseguito, "non c'è un investimento effettivo sul tempo indeterminato, cioè sul cambiamento della qualità del mercato del lavoro" e allo stesso tempo "non si delineano i contorni della proposta sugli ammortizzatori e se come abbiamo capito ieri, il tema è il trasferimento delle attuali risorse della deroga agli ammortizzatori, non siamo di fronte a un'estensione". 

E, ha concluso la Camusso, "non condividiamo l'idea che si debba intervenire sull'articolo 18".

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