Juve, due su due. Tevez e Marchisio affondano l'Udinese. Ma per Allegri si deve fare meglio

di Alex Nardelli - Due su due per la Juventus del nuovo corso Allegri, che all’esordio stagionale allo Stadium, supera l’Udinese per 2-0 e mette in mostra un gioco di alta qualità, che lascia ben sperare per il futuro. Autore del primo gol l’argentino Carlitos Tevez, su assist di Lichtsteiner, al culmine di uno scambio tra Pereyra e lo svizzero. Seconda rete segnata invece da Claudio Marchisio, con un destro potente che si insacca alla sinistra di Karnezis. Il centrocampista azzurro si sta rivelando la vera e propria sorpresa di questo inizio campionato, con i panni del vice-Pirlo che gli calzano sempre meglio.

Molto possesso palla, pressing continuo e squadra votata all’attacco, questi i dettami di Allegri che la squadra bianconera sembra aver recepito già completamente, e che ieri hanno fatto la differenza contro un’Udinese spaurita, sovrastata a centrocampo, incapace di contrastare l’avversario e di impostare l’azione, fornendo palle utili ad un isolato Di Natale. Il tecnico toscano, allievo di Galeone, sembra aver preso dal suo maestro, la filosofia di gioco, adattandola a un modulo già collaudato come il 3-5-2, e che, c’è sa scommettere, non cambierà facilmente, almeno nel campionato italiano. Insomma, l’impronta di Conte rimane, ma solo nel modo di schierare la squadra in campo. Le chiavi del match di ieri sono state principalmente due, la prima è stata la duttilità di un calciatore come Pereyra, che non ha fatto per nulla rimpiangere Vidal. Questo a dimostrazione di come da Udine sia arrivato un jolly di talento che, soprattutto in vista delle molte gare che la Juventus disputerà tra campionato e coppe varie, potrebbe tornare molto utile al suo allenatore. Ieri “El Tucumano”, come viene chiamato Pereyra, ha dimostrato di avere una furia agonistica non indifferente, lottando su ogni pallone, spingendo come un forsennato nella fase offensiva, e fornendo anche un prezioso assist a Tevez. Seconda chiave della gara, la spinta costante sulle fasce, più a destra che a sinistra a dire il vero. Un po’ timido Evra, che come ha detto Marotta in conferenza stampa, sta pagando un pochino lo scarso ambientamento a Torino, anche se pare si tratti di una situazione che sta già rientrando. Il francese, ieri non è riuscito a dare quella superiorità numerica che ci si aspetterebbe da un terzino di spinta come lui, anche se non ha mai lesinato l’impegno. Tutt’altra storia sulla fascia opposta, dove lo svizzero Lichtsteiner la fa da padrone, travolgendo chiunque capiti sulla sua strada. La sfida di ieri con il diretto avversario Pasquale, è stata nettamente vinta dallo juventino, che ha letteralmente mandato in tilt il calciatore dell’Udinese, non in grado di prendere le misure all’ex laziale.

Non solo pregi per la squadra di Allegri, ma anche un difetto ben marcato, sul quale il tecnico ex Milan dovrà lavorare in allenamento. La Madama è una squadra che costruisce molte azioni, ma che, a differenza di quando c’era Conte, manca di cinismo. Lo si è notato con il Chievo, dove a dire il vero anche la sfortuna ha fatto la sua parte, con pali e traverse in quantità, ma se ne è avuta conferma anche nella partita di ieri, dove, prima del gol di Marchisio, la Juve è stata incapace di chiudere il match, esponendosi in alcuni casi, ad azioni avversarie abbastanza pericolose. Lo stesso tecnico livornese ha ammesso che “si deve migliorare, anche se la squadra non può andare sempre a 1000 all’ora”

La prossima gara, la Vecchia Signora la disputerà sempre allo Stadium, questa volta contro il Malmoe, nel primo turno di Champions League. Un impegno sulla carta facile, ma, come insegnano le sfide europee degli scorsi anni contro Nordsjælland e Copenaghen, da non sottovalutare affatto.

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