Matacchiera lancia l'allarme: 'Taranto vulnerabile agli incidenti e potenziale obiettivo bellico e terroristico'

di Mauro Guitto - A Taranto si è parlato finora di industria, di pessime prospettive occupazionali, di ambiente, di salute ma altri aspetti devono anche preoccupare la comunità tarantina.

Se nessuno si era preoccupato di farlo, ci ha pensato il presidente del Fondo Antidiossina Onlus Fabio Matacchiera, che ha parlato ieri mattina dell’attuale situazione ambientale tarantina, esprimendo la sua grande preoccupazione e descrivendo le iniziative che intende mettere in atto.

Secondo Matacchiera, l'aver consentito negli anni l’insediamento degli impianti ENI e ILVA nella città (Taranto) dove è insediata la più importante base militare NATO del mediterraneo è stato un grave errore che sarà ulteriormente accentuato dai programmi e dagli interventi di sviluppo di Tempa Rossa.

Taranto e i tarantini (lavoratori e civili), a causa di tutti questi insediamenti, oltre a essere sottoposti continuamente al rischio incidenti, sono anche gravemente sottoposti al rischio di attentati terroristici.

Lo stesso Ministero dell’Interno Alfano ha recentemente dichiarato che in Italia il livello di allerta relativo a possibili attacchi terroristici è molto alto e, di conseguenza, c’è da stare ulteriormente preoccupati.

A fronte di tutto questo, il presidente del Fondo Antidiossina chiederà ufficialmente alle istituzioni comprese il Ministero della Difesa, il Ministero dell’Interno, il Comando della NATO e il Comando dell’ONU di dedicare una maggiore attenzione ai cittadini di Taranto chiedendo di predisporre delle linee guida da dare alla città per affrontare eventuali situazioni di emergenza e di grave pericolo.

Matacchiera chiede peraltro di accertare che gli stessi corpi militari, le strutture e i mezzi navali siano adeguatamente pronti a gestire eventuali emergenze di carattere bellico e terroristico e in caso negativo di attivarsi affinchè lo siano al più presto.

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