Lingue e dialetti: le diversità linguistiche in Italia

di Vittorio Polito - L’editore Carocci ha pubblicato il tascabile “Lingue e dialetti d’Italia” (pagg. 126 - € 12) di Francesco Avolio, docente di Linguistica all’Università dell’Aquila.

L’autore, nel lamentare la scarsità di note riservate al tema dei dialetti nella produzione di manuali e in pubblicazioni di discipline affini o di carattere divulgativo, tenta con la sua pubblicazione di equilibrare, in modo “amichevole” le forze, nel vasto e composito mondo dei dialetti italiani.

Lo studio della varietà linguistiche che l’autore chiama italo-romanze, note ai più come “dialetti”, si è rivelato nel corso degli anni, un grande nemico di ogni pigrizia di pensiero. Esso obbliga, scrive Avolio nella premessa, a ritornare su vecchi pregiudizi e a riconoscerli come tali, oltre che aiutare ad avere piena consapevolezza che il patrimonio linguistico dell’Italia non è inferiore ad altri suoi patrimoni considerati “da primato” (archeologico, storico-artistico, ambientale, ecc.).

Avolio nel suo testo tratta moltissimi argomenti, partendo dai concetti di base, ai sistemi dialettali italo-romanzi, ai rapporti tra lingua e dialetto con il repertorio delle sue varietà, il bilinguismo, differenza tra scritto e parlato, ecc.

Interessante la nota relativa alla koinè dialettale. La koinè dialettale, o dialetto regionale, è una realtà linguistica che non si è estesa dappertutto e che si può definire come una varietà dialettale condivisa da un territorio relativamente ampio. In genere è il prodotto dell’espansione del dialetto di un centro urbano di particolare importanza socio-culturale ed economica e che, con il tempo, ha influenzato le parlate delle aree circostanti.

Non meno importante, ricorda l’autore, è il contributo offerto nei secoli dai dialetti al lessico nazionale, citando alcuni vocaboli che da “dialettismi” o “dialettalismi” regionali, sono passati nella lingua nazionale: ciao (origine veneta), pizza (napoletano), ramazza (Piemonte), mugugnare e fonduta (Liguria), striminzito (Toscana), sbronza (Roma), abbuffarsi (Sicilia), michètta (Lombardia), scamorza (Abruzzo), ecc.

Avolio auspica che l’impegno profuso nello studiare la materia come la dialettologia, possa servire non solo a fare apprendere nozioni, ma anche per imparare a guardare il proprio paese o luogo di provenienza con occhi diversi. Ovviamente la pubblicazione è destinata agli studenti universitari ed a coloro che intendono documentarsi su una delle più spiccate caratteristiche culturali dell’Italia contemporanea.

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