«San Nicola, il dialetto barese e…» di Vittorio Polito, una enciclopedia di baresità ecumenica, europea e mediterranea

di Teresa Gentile - È davvero entusiasmante leggere la recente opera di Vittorio Polito dal titolo molto intrigante “San Nicola, il dialetto barese e…miracoli, leggende e curiosità” (Levante Editori, pagg. 257 + 32 ill. € 24). È una sorta di enciclopedia di una Baresità doc, ecumenica, europea e mediterranea, intessuta da storia, folclore tradizioni, cucina, soprannomi, miracoli, leggende, e poesie in prevalenza vernacolari. Essa ha la propria spina dorsale, il proprio fulcro in una sincera devozione nei confronti di San Nicola. La inconfondibile copertina è dell’artista barese Anna Maria Di Terlizzi e riproduce un San Nicola con abiti liturgici ma sul gallo Barium ed ha un volto arso dal sole di un contadino o di un marinaio legato alla propria terra, al proprio mare ma soprattutto ad una devozione che ha radici profonde che si disperdono molto lontano tra i propri avi, e che è giunta sino a lui con poesie, preghiere, poemi, soprannomi, proverbi, ecc. Ebbene Vittorio Polito che già conoscevamo per altre opere strettamente connesse allo studio approfondito della baresità, ancora una volta, da uomo aduso alla ricerca del sapere e alle biblioteche, in modo certosino e mirabile ha saputo trarre gemme preziose da testimonianze orali e scritte, ha consultato molti testi anche stranieri e poi ha disanimato attentamente testi e contesti storici, lingue e dialetti, racconti e di storie vere e prose scritte in dialetto barese di tutti i tempi, a partire da Francesco Saverio Abbrescia per finire ai giorni nostri. È riuscito a scoprire tracce di storia, preghiere, poesie, poemi e prose e rare traduzioni edite e inedite, realizzate in una sorta di progressiva contaminazione tra barese, francese, russo, tedesco, inglese e olandese ed ha così confermato come San Nicola, avendo illuminato il cuore di innumerevoli fedeli, sia in Oriente che in Occidente, abbia ancor oggi una straordinaria attualità e sia da considerarsi un autentico e credibile simbolo di pace e riconciliazione tra uomini appartenenti ad etnie diverse, a fedi diverse, ad opposte ideologie e fedi ma la sua straordinaria umanità è ampiamente testimoniata dalla grandezza dei miracoli compiuti. E proprio questo lo rende luminoso faro di Pace e comprensione sopranazionale. Inoltre molto si deve della diffusione di questa devozione alla presenza di numerose, suadenti e ben ritmate poesie vernacolari baresi. Ancora una volta i dialetti confermano d’essere gli specchi più fedeli, più spontanei dell’interiore linguaggio che precede ogni fatto linguistico anche se, con le inevitabili traduzioni e “contaminazioni” a volte svuota ogni messaggio della primigenia vitalità capace di comunicare reali emozioni. Interessanti le note di Nico Veneziani su San Nicola nella storia di Bari, il cui testo è stato inviato a Pechino su richiesta dell’Ambasciata Italiana per la traduzione in lingua cinese, gentilmente concessa dall’autore. Grazie a queste note veniamo a sapere della trasmigrazione dell’immagine di San Nicola anche nelle Americhe nel corso del primo viaggio di Cristoforo Colombo e poi della sua diffusione in Russia e varie altre nazioni. Davvero ricchi di notizie preziosissime anche i saggi di Augusto Carbonara su San Nicola, le preghiere di un anonimo, le note di Francesco Saverio Abbrescia, di Gaetano Savelli, Felice Alloggio,Vito Barracano, Francesca Romana Capriati, Anna Cassano, Maria D’Apolito Conese, Vincenzo Dammacco, Vito De Fano, Maria De Vanna, Stella Divella, Franz Falanga, Michele Fanelli, Peppino Franco, Pino Gioia, Alfredo Giovine, Mina Grandolfo, Rita Grasso, Natale Lattanzi, Leopoldo Laviosa, Vito Maurogiovanni, Saverio Micunco, Enzo Migliardi, Cristoforo Milella, Clement Clark Moore, Agnese Palummo, Giovanni Panza, Nicola Pende, Sabino Pollonio, Arturo Santoro, Andrea Sassanelli, Giorgio Seferis, Pasquale Traversa, Domenico Triggiani, Rosa Lettini, Santa Vetturi, Peppino Zaccaro e tanti altri poeti e studiosi di folclore, leggende e storia collegata a San Nicola. Non manca poi il capitolo interessantissimo relativo a tante…curiosità che sono tutte da scoprire e che in gran parte sono inedite: dalla palatinità della Basilica di San Nicola al significato del suo nome, alla motivazione del suo essere patrono, dei marinai, delle ragazze da marito ma povere, dei ladri, alla rievocazione della traslazione ed alle note filateliche, ecc. È un libro da gustare, da centellinare, da leggere e rileggere perché dalla figura “umana”, paterna e di saggia guida di San Nicola, in ogni latitudine del mondo... tutti abbiamo molto da imparare per evitare la crescente anestesia dei nostri cuori e debellare la crescente abitudine alla negatività, alla violenza, al disfattismo, alla fragilità, alla rassegnazione ed al disimpegno. La presentazione è di padre Lorenzo Lorusso o.p., Priore della Basilica di San Nicola di Bari.

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