La Valle d’Itria, il dialetto ed il web

di Teresa Gentile - Il lavoro dell’emittente valleditrialivechannel è stato ed è molto incisivo e illuminante. È volto a far comprendere come l’AMBIENTE della Valle d’Itria sia da rispettare e non inquinare. Allo stesso modo Valter Bagnardi ed Antonio Vinci non inquinano il loro sito web con pubblicità, diatribe politiche, incomprensioni, odio razziale, pseudo valori ma RIATTUALIZZANO competenze di vecchi mestieri per poter conservare integra l’identità dei luoghi della valle d’Itria (trulli pareti, piante caratteristiche, cibi genuini, ricotta forte, melograni, varietà di fichi, vitigni autoctoni, sagre processioni, tipicità, danze sull’aia, tavolate conviviali, talenti, mostre di pittura, concorsi di poesia, gemellaggi tra popoli, manifestazioni di danza o per inventori).

Danno giusta importanza al DIALETTO offrendo spazio a vari studiosi dall’ing. Marangi al prof. Solito, da Benvenuto Messia ai prof. Bellopede, Gianni Lenti, Vittorio Polito, ai poeti Cinzia Castellana, Giovanni Nardelli, Raffaele Caforio, Rosa Maria Vinci, Rosa Muraglia, Martino Antonio Fumarola ma nulla fanno per privilegiare una corrente di pensiero o l’altra e non impongono l’idea di proporre l’utilizzo del dialetto come lingua da insegnare nelle scuole (sarebbe impossibile farlo poiché i dialetti in valle d’Itria sono davvero molti, si sono intrecciati, rispondono a cadenze particolari, ed in Italia sono oltre 8000 con infinite varianti.

Grazie a loro abbiamo intuito che ogni dialetto sia un ambiente da rispettare, rispecchia tracce di storia da non dimenticare, è giacimento prezioso di valori, sedimentazione di conoscenze e saggezza, capacità di esprimere liberamente affetti, emozioni, preghiere, ricordi, creatività in modo libero e spontaneo come ci si esprime in famiglia senza oppressione di codici, regole ecc, poiché il dialetto è vivo, si trasmette oralmente, subisce contaminazioni, e come ogni lingua si evolve, trasforma, è soggetto a mutazioni fonetiche, creatività e condensa saggezza ed esperienza in proverbi, modi di dire e quindi è riscoperta di identità di popolo residente nella Valle d’Itria. Ogni loro ripresa è occasione preziosa per evidenziare e acuire quel BRICIOLO di bontà e possibilità di realizzare noi stessi ed essere felici che è presente in tutti noi sotto forma di talento. Anche i doberman sanno abituarsi ad esser meno violenti se vengono addestrati ad esser tali. Abituando i bambini in culla a trastullarsi con pistole diverranno violenti.

Con immagini di violenza, decapitazioni, terrore in telegiornali, documentari, rappresentazioni teatrali e persino in cartoni animati o insegnando i segreti su come meglio uccidere, inquinare terre e corsi d’acqua o violentare riuniti in branchi i più giovani non comprenderanno mai cosa voglia dire essere felici, essere amici, essere UOMINI simili ad eroi del quotidiano e non individui fragili, senza prospettive, oppressi da fantasmi e paure. Valter ed Antonio ad esempio mai hanno evidenziato la festa di Hallowen dei mostri e delle streghe poiché trasmette angosce e paure e contribuisce a rendere fragili ma privilegiano riprendere e trasmettere immagini di feste capaci di comunicare SPERANZA, forza vitale e luce positiva.

L’ambiente interiore facilmente è inquinato da energia negativa ma osservando i loro programmi si avvertono emozioni positive, si comprende cosa sia veramente importante nella vita, si recupera consapevolezza e serenità e per questo meritano il nostro incoraggiamento a perseverare ed il nostro GRAZIE per esser sempre attenti alla cultura, ai saperi, ai valori ed ai sapori della Valle d’Itria. Per tutto questo hanno meritato in breve tempo oltre un milione di contatti web.

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