'Un libro è un libro': la battaglia di Franceschini contro la Commissione UE

di Michele Tedesco.Dall’ hashtag alla realtà, il passo non sempre è breve e non sempre è del tutto scontato. “Say NO to ebook discrimination” ha segnato il passo alla nascita di “#unlibroèunlibro. Nessuna differenza dunque, tra la lettura su supporto fisico e quella “dematerializzata”. Così, lo scorso 31 ottobre, ‘l’ AIE (Associazione Italiana Editori) ha incitato alla mobilitazione social autori e lettori: foto con pollice verso per annullare il discriminante tra libro tradizionale ed ebook che vede per i primi un’ aliquota IVA pari al 4% e per gli altri una che sale fino al 22%. "Un libro è un libro indipendentemente dal suo formato. Solo un incomprensibile meccanismo burocratico può consentire un regime fiscale discriminatorio per gli ebook " - sono state le parole del ministro della cultura Dario Franceschini, che ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità per l’equiparazione delle imposte sulla lettura. Quello di Franceschini è un emendamento all’articolo 17 e prevede, ai fini dell’ imposta sul valore aggiunto, di “considerare libri tutte le pubblicazioni identificate da codice ISBN e veicolate attraverso qualsiasi supporto fisico o tramite mezzi di comunicazione elettronica”. Di contro, secondo quanto dichiarato dalla Commissione UE, in questo modo si profilerebbe una violazione delle normative europee e si darebbe luogo a un procedimento contro l’ Italia, analogamente a quanto accaduto per Francia e Lussemburgo, che autonomamente avevano imposto una riduzione dell’aliquota. “Non si puo' dire che un ebook e' equivalente a un libro stampato, a causa di considerazioni legali, formali ed economiche”. Strano, ma vero… A quanto pare!

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