Cervellera: la bonifica del Mar Piccolo alle calende greche

TARANTO - “Taranto è davvero una città sfortunata: ed anche l’istituzione di un Commissario straordinario, nominato per accelerare le bonifiche sul proprio territorio, finisce per rallentare l’avvio degli interventi sul Mar Piccolo.
E' il succo della audizione di questa mattina della Commissione Ambiente regionale, di cui ringrazio il Presidente, con il Coordinatore della cabina di regia sulle bonifiche per Taranto, ing. Antonello Antonicelli, e con l'Arpa rappresentata ai massimi livelli istituzionali e tecnici dal prof. Assennato e ing. Blonda. A riferirlo in una nota il Consigliere regionale, Alfredo Cervellera.

Questi ultimi - prosegue Cervellera - sono pubblicamente da elogiare, perché sulla vicenda sono stati davvero efficienti ed operativi.
Stranamente mancava proprio il Commissario governativo, dottoressa Vera Corbelli, che avrebbe dovuto spiegare perché, nonostante abbia ricevuto dal luglio dello scorso da Arpa Puglia uno studio esaustivo su come intervenire per il risanamento del Mar Piccolo, e nonostante la Regione le abbia messo per questo a disposizione le risorse di 21 milioni, rinvii la decisione alle calende greche?
Il suo incarico non è quello di semplificare le procedure burocratiche ed avviare rapidamente l'attuazione delle bonifiche?
Non continua a prendere uno stipendio pagato da tutti noi per questo?
Eppure lo studio di Arpa sul Mar Piccolo, su sollecitazioni della Cabina di regia, consegnato a maggio dello scorso anno, è stato condiviso dal CNR -Talassografico, dall'Università e dal Politecnico di Bari, cioè da tutto il territorio tarantino, allora perché tentenna?
Occorreva solo, sulla base di esso, avviare un bando con gara internazionale per un Concorso di Idee sulle Modalità di Intervento, al fine di ricevere da Ditte specializzate un Progetto per l'esecuzione delle opere di bonifica.
Ma Fabio Massimo il Temporeggiatore sembra un dilettante rispetto al Commissario governativo, che ha aspettato ben sette mesi senza decidere alcunché, salvo rinviare alla prossima cabina di Regia di stabilire un crono-programma dell'intervento, che non si sa quando o se si farà mai più, visto che a febbraio finiscono le sue competenze.
Mi sorge il dubbio se non abbia avuto qualche imbeccata dal Governo a non spendere  quelle risorse, ripeto regionali, per farle rientrare nel calderone del buco nero della vicenda Ilva.
Infatti, il Governo Renzi, col Decreto Ilva n.1/2015 espropria il territorio jonico delle sue prerogative e competenze, abroga la Cabina di Regia, lasciando solo il Commissario governativo, e rinvia tutta la programmazione economica per gli interventi su Taranto al tavolo Istituzionale presso la Presidenza del Consiglio.
Abbiamo chiesto - spiega Cervellera - con i colleghi Lemma e Mazzei che la dottoressa Corbelli venga quanto prima in Commissione e ci porti questo crono programma se davvero esiste.
 Il rischio vero a cui andiamo incontro è che perdiamo quelle risorse regionali se non si spendono entro la data ultima del 31 dicembre 2015: manca pochissimo per poter fare tutti gli atti vincolanti di una gara internazionale.
A questo si aggiunge che lo Stato per la bonifica del sito Sin del Mar Piccolo ha previsto ulteriori sue risorse di 50 milioni di euro che con questi chiari di luna non sappiamo se mai vedremo.
Intanto, i nostri mitilicultori trasferiti forzatamente da Mar Piccolo a Mar Grande, oltre il danno ricevono anche la beffa: chissà quando torneranno nel sito dove era fiorente la loro attività produttiva, col rischio anche di dover bonificare lo specchio d'acqua dove adesso operano se voglio continuare a produrre.
Tutto a Taranto negli ultimi tempi sembra rivolgersi verso il peggio: al fumo dell'Ilva si aggiunge il fumo delle intenzioni del Governo Renzi che vorrebbe a parole salvare la Città, ma che rischia concretamente con i fatti e con gli atteggiamenti dei suoi preposti di precipitarla in un crisi senza più vie d'uscita”, conclude Cervellera.

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