De Nobili, il suo Novecento e il dialetto

di Vittorio Polito - Ettore De Nobili, quasi novantaquattrenne, è sempre sulla breccia. Dopo aver pubblicato tre volumi di poesie dialettali, oggi ci presenta un altro libro autobiografico “Il mio Novecento” (tutti editi da Wip Edizioni).
Appassionato sostenitore del dialetto barese, ha insegnato per un quarantennio presso la Scuola “San Filippo Neri” di Bari, collezionando numerose benemerenze e onorificenze, tra cui la medaglia d’argento del Presidente della Repubblica “per l’opera particolarmente zelante ed efficace svolta a favore dell’istruzione elementare e della educazione infantile”.

In questa pubblicazione De Nobili fa emergere dai suoi ricordi fatti, pensieri e riflessioni della sua lunga e attiva vita di docente, con l’aiuto della prof.ssa Anna Argentieri che, oltre a firmare la prefazione, lo ha aiutato a ritrovare nel cassetto dei ricordi fatti e storie del passato, che puntualmente racconta nel suo libro.
E così ci parla degli affetti più cari, dei suoi genitori, di sua moglie Ida, della casetta di via Calefati, dove è nato e vissuto e dei giorni dell’adolescenza, dei carnevale barese, di Bari e del fascismo, del suo matrimonio, del concorso magistrale, della sua vita di maestro, del periodo della pensione, ecc. Il tutto ‘condito’ con alcune poesie scritte in lingua ed in dialetto barese.
Il testo di De Nobili non è un libro qualsiasi, egli ci parla anche del suo mondo di fede, di amore e di poesia con alcune meditate riflessioni. E non dimentica neanche un “Decalogo di amore per i nonni” di un ignoto autore, che è bene ricordarlo ai giovani.

Nonni, decalogo per amarli

1. LASCIALO PARLARE perché nel suo passato ci sono tante cose vere.
2. LASCIALO VINCERE nelle sue discussioni, perché ha bisogno di sentirsi sicuro di sé.
3. LASCIALO ANDARE tra i suoi vecchi amici, perché è lì che si sente rivivere.
4. LASCIALO RACCONTARE storie già ripetute, perché vuol vedere se ami la sua compagnia.
5. LASCIALO VIVERE tra le cose che ha amato, perché soffre di sentirsi spiantato dalla propria vita.
6. LASCIALO GRIDARE quanto ha torto, perché egli ha diritto alla comprensione.
7. LASCIALO SALIRE nell’auto di famiglia quando vai in vacanza, perché l’anno prossimo avrai rimorso se lui non ci sarà più.
8. LASCIALO INVECCHIARE con lo stesso paziente amore con cui lasci crescere i tuoi bambini, perché tutto fa parte della natura.
9. LASCIALO PREGARE come vuole, perché l’anziano è uno che avverte l’ombra di Dio sulla strada che gli resta da compiere.
10. LASCIALO MORIRE tra le braccia pietose, perché l’amore dei fratelli sulla terra fa meglio presentare quello del Padre del Cielo.

L’autore del decalogo conclude con la seguente frase:
“Fa questo o vergognati di essere Uomo!”.


2 Commenti

  1. Leggendario Ettore De Nobili! Mi complimento con lui per la nuova pubblicazione. Ammiro molto il Signor De Nobili per la sua forza d'animo.
    Molto significativo il decalogo; fa riflettere. Onore a tutti gli anziani del mondo!
    E mi complimento col bell'articolo del giornalista.

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  2. Pardon: "mi complimento per il bell'articolo..."

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