Russia: ucciso leader opposizione. "Raccoglieva dossier su Ucraina"

L'oppositore russo Boris Nemtsov, ucciso nella notte a Mosca, "doveva presentare prove convincenti della partecipazione delle forze armate russe in Ucraina" ed è stato ucciso per questo. Lo ha detto il presidente ucraino, Petro Poroshenko, precisando d'aver incontrato Nemtsov alcune settimane fa. Anche l'ex presidente georgiano Mikhail Saakashvili alla Cnn ha detto che Nemtsov "voleva far sapere al pubblico russo cosa sta succedendo in Ucraina. Non mi sorprende sia stato ucciso", ha detto.

Nemtsov è stato ucciso in un agguato mentre passeggiava nel centro di Mosca. Secondo l'agenzia Tass, il politico 55enne è stato centrato da quattro colpi d'arma da fuoco. Nemtsov è stato freddato dai sicari, scesi da un'automobile, nelle immediate vicinanze del Cremlino. A riferirlo su Twitter Iuri Barmin, un suo amico e compagno di lotte politiche.

Gli Usa condannano il brutale assassinio di Nemtsov, e chiedono al governo russo un'indagine imparziale e trasparente" per "portare coloro che ne sono responsabili davanti alla giustizia". Lo sostiene il presidente Barack Obama in una nota diffusa dalla Casa Bianca. "Ho ammirato la coraggiosa dedizione di Nemtsov alla lotta contro la corruzione in Russia e la sua volontà di scambiare il suo punto di vista con me quando ci siamo incontrati a Mosca nel 2009", ricorda inoltre Obama.

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