Draghi: successo della Grecia nella mani di Tsipras

"Puntare contro l'euro e' senza senso. Fatelo se volete''. Il n.1 dell'Eurotower, Mario Draghi, con la nuova emergenza greca in corso e i timori di un'uscita di Atene dall'area euro, sottoscrive le sue dichiarazioni del 2012, quando disse che l'euro era un processo irreversibile. Lo scenario da allora e' cambiato: l'area euro - sostiene Draghi - sta sperimentando una ripresa che si rafforza e ''siamo meglio equipaggiati che nel 2012 e nel 2010'', potendo usare se necessario gli strumenti della Bce in un'eventuale crisi.

Ma - sottolinea Draghi - la ripresa in atto non va compromessa: servono progressi sulla sostenibilita' di bilancio e riforme strutturali altrimenti i rischi macroeconomici, che sono calati, potrebbero tornare a salire. Sostenendo che sia prematuro speculare su un addio della Grecia all'area euro, Draghi - la cui conferenza stampa si e' svolta con misure di sicurezza rafforzate, con controlli alle borse e il divieto di liquidi - esorta Atene ad agire.

''C'è molto lavoro da fare, è urgente. Tutti vogliamo il successo della Grecia, e questo successo è nelle mani del governo greco''. Aggiunge il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schauble: ''il governo greco deve decidere cosa vuole''. Deve presentare - mette in evidenza il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan - un piano credibile ed efficace.

''L'interesse della Grecia e' rimettere l'economia su un sentiero di crescita. Ognuno deve fare le sue parte'' aggiunge Padoan, tranquillizzando su un potenziale impatto della crisi greca sull'Italia. ''In nessun modo. Questo problema non si pone''. Il governatore della Banca D'Italia, Ignazio Visco, ritiene ''sbagliato parlare di contagio. Si puo' parlare di tensioni sui mercati''

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