Giovinazzo, città pugliese del mistero

di Mario Contino, fondatore AIRM - Molte volte ho parlato, nei miei articoli, di Giovinazzo, l'antica città romana Natiolum oggi posta a pochi minuti dal capoluogo Bari. Ho già trattato del mistero che si cela all'interno dell'Istituto Vittorio Emanuele II, luogo in cui si vocifera vi sia la presenza del “fantasma” di un bambino, leggenda che sembrerebbe confermata dagli studi effettuati dall'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (www.associazioneairm.it).

Cosa dire dei Dolmen presenti nell'agro cittadino, i Dolmen di S. Silvestro, riconosciuti come i più grandi ed importanti d'Europa? Anche tale meraviglia è stata da me trattata in apposito articolo, illustrando il luogo sia dal punto di vista storico-archeologico che esoterico.

Dopo aver trattato di tali interessantissimi luoghi, dopo aver illustrato leggende antichissime relative a “processioni spettrali” nei pressi del cimitero (la famosa e per molti sconosciuta processione bianca), dopo aver riportato testimonianze su presunti avvistamenti di “spiriti” tra le vie dell'affascinante centro storico ed all'interno di luoghi di immane bellezza, come la famosa “Vedetta sul Mediterraneo”, qualcuno potrebbe ancora dubitare della possibilità di “dichiarare” Giovinazzo” città pugliese del Mistero?

Se così fosse sarà meglio continuare a citare alcune leggende ed avvenimenti utili a far comprendere che, così come Torino è divenuta famosa quale Città Esoterica per eccellenza, e frequentata per tal giudizio da turisti provenienti da tutto il mondo, stesso onore meriterebbe Giovinazzo, culla di segreti ancora avvolti in un aria di magia e mistero.

Nella nostra cittadina sacro e profano si intrecciano nell'antichissima opera dei Cavalieri Templari, che tra storia e mistero hanno lasciato orme visibili ancora oggi e leggende vive nei cuori dei giovinazzesi.

Mi riferisco soprattutto alla festività patronale della Madonna SS. Di Corsignano, la cui venerazione sarebbe legata proprio all'arrivo di un “Cavaliere Crociato”, in fuga dalla “Terra Santa”, che avrebbe trasportato qui la Sacra Icona. Ovviamente, nel centro storico, non mancano simboli riconducibili alla presenza del “Poveri Cavalieri di Cristo”.

L'esoterismo è lo studio di ciò che è nascosto, un linguaggio che, agli iniziati, a coloro che posseggono le giuste chiavi interpretative, rivela verità importanti e spesso scomode, per questo occultate in simboli e testi all'apparenza comuni ma ricchi di valore per gli appassionati della materia.

Proprio questo occorrerebbe osservare nel centro storico, una miriade si simboli che celano un antica sapienza ancora non del tutto compresa. Così l'antica iscrizione dantesca posta sulla facciata laterale di “Palazzo Saraceno” (Temer si dee di sole quelle cose c'hanno potenza di fare altrui male; De l'altre no, che non son paurose) non potrebbe non far pensare al famoso e discusso esoterismo di Dante, il “sommo poeta” che all'interno della Divina Commedia sembrerebbe aver celato importantissimi messaggi.

Percorrendo le vie del borgo antico è possibile osservare, tra le varie icone cristiane, croci templari che sembrano far compagnia a maschere apotropaiche poste nell'architettura dei alcune architravi degli ingressi principali di alcune abitazioni. Queste maschere avevano un importantissimo significato esoterico-folkloristico, era credenza che le stesse servissero ad allontanare gli spiriti demoniaci.

Spostandoci dal centro urbano non possiamo che stupirci della magnificenza delle torri e delle chiese rurali, quasi tutte conservanti leggende degne di nota e sconosciute ai più.

Giovinazzo è conosciuta soprattutto per il corteo storico e la meravigliosa architettura del borgo antico. Meriterebbe ben altre attenzioni, meriterebbe di entrare a pieno titolo in quel circuito turistico legato al mistero ed alle tradizioni storico-esoteriche. L'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero, che in Giovinazzo ha sede, non a caso, si impegnerà come sempre a favore della divulgazione di tradizioni folkloristiche-esoteriche, facenti parte della cultura pugliese ed in grado di suscitare quella sana curiosità alla base di ogni progresso culturale.

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