Marocchino in carcere, “Io innocente, perchè sono qui?”

"Sono innocente, non c'entro nulla, non mi spiego come questo errore sia potuto accadere". A sostenerlo il marocchino Abdel Majid Touil, arrestato a Milano per la strage di Tunisi, dinanzi al giudice del procedimento per l'estradizione. Lo ha riferito il suo legale, l'avvocato Silvia Fiorentino.

"Da febbraio, quando sono arrivato, sono sempre rimasto in Italia", ha spiegato Touil. Ha detto di essere arrivato in Italia dalla Libia per ricongiungersi con la sua famiglia. Il giovane è "provato e spaventato", ha ha spiegato il suo legale. Compatibilmente con la sua condizione di "carcerato innocente", ha proseguito, "sta bene".

 "Perché sono qui? Non capisco, non ho fatto nulla". E' quello che va ripetendo in carcere il marocchino. Da quanto è trapelato il 22enne, in isolamento a San Vittore, continua fare questa domanda a chi ha avuto modo di incontrarlo, parlando arabo.

Touil - ha spiegato al termine dell'interrogatorio l'avvocato Fiorentino - si e' proclamato innocente e parlato del suo arresto come di un errore". 'L'udienza-interrogatorio' in carcere era iniziata poco prima di mezzogiorno ed e' durata un paio d'ore. Prevedeva la procedura di identificazione ufficiale del giovane e l'eventuale suo consenso all'estradizione. Consenso che il giovane ha negato. Si tratta comunque, davanti ai giudici della V Corte d'appello di Milano, del primo 'gradino' di un iter complesso che portera' allo 'svelamento' completo delle prove solo dopo che la Tunisia chiedera' all'Italia di estradare il ragazzo e i giudici entreranno nel merito delle accuse per la decisione finale.

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