Consiglieri M5S a confronto con la sanità pugliese


di Redazione - Mentre Michele Emiliano, si ostina a tenere per sè l’impegnativa delega alla sanità, il Movimento 5 Stelle ha già avviato un percorso interlocutorio con dirigenti ed operatori della sanità pugliese. Dopo l'invito avanzato a metà Luglio dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle ai direttori generali delle ASL pugliesi, la scorsa settimana si sono tenuti i primi due incontri con il dott. Giovanni Gorgoni, dg dell'ASL di Lecce e l'avv. Stefano Rossi, dg ASL Taranto. Contestualmente ci si è confrontati anche con dirigenti sanitari, medici ed operatori del settore.

“Dai colloqui con i due direttori generali emerge una sofferenza comune ad entrambe le ASL in termini di personale, i problemi esposti sono di due tipi. - affermano i consiglieri del Movimento 5 Stelle in commissione Sanità, Marco Galante e Mario Conca - Il primo legato al blocco del turnover che lega le assunzioni ad una deroga autorizzata dal governo, con l'aspetto della mobilità subordinato, per una assurda legge, al parere della Asl cedente.

Il secondo problema ci è stato presentato dal DG dell'Asl di Taranto ed è collegato alla difficoltà nella composizione delle commissioni giudicatrici per i concorsi dei medici, stanti i ripetuti rifiuti a farne parte di primari provenienti da fuori regione. In merito a questo si dovrebbe prevedere" - osservano Conca e Galante - "che i medici che decidono di entrare a far parte di queste liste nazionali per composizione delle commissioni debbano assicurare la loro partecipazione pena l'esclusione dalle stesse".

Il quadro generale, secondo i pentastellati, è quello di una visione della sanità incentrata su concetti come razionalizzazione e bilanci economici finanziari, concetti che i 5 Stelle avrebbero preferito “restassero in second'ordine in un settore il cui faro dovrebbe essere la salute degli essere umani”.

“Sia a livello nazionale che locale assistiamo ad un politica socio sanitaria che, in contraddizione con le linee guida europee che vanno verso una umanizzazione della sanità, va nella direzione di una aziendalizzazione del settore socio-assistenziale - proseguono Conca e Galante - che produce l’arricchimento del privato e lo svilimento del servizio pubblico. Ad oggi non abbiamo dati sufficientemente certi per quanto concerne i dati epidemiologici e liste di attesa. A queste grosse lacune si aggiungono i dati deducibili dalle liste di attesa per i servizi ospedalieri. È per noi quindi fondamentale che si dia valore agli atti aziendali che dovranno essere presentati dalle Asl pugliesi entro il 27 di agosto, salvo proroghe da alcuni già annunciate. Qualsiasi intervento di programmazione socio-sanitaria dovrà essere giustificato alla luce dei dati presenti all'interno di tali atti che dovranno essere formulati essenzialmente su due parametri: dati epidemiologici e liste di attesa.”

"Una rilevante anomalia riscontrata" - aggiungono i consiglieri - "è quella relativa ai conflitti di interesse in capo ad alcuni dirigenti e la mancanza di titoli per ricoprire determinati incarichi. L'impegno, in funzione della trasparenza prevista dal nostro programma sanitario regionale, sarà quello di fare emergere questo sistema clientelare che ha danneggiato il servizio sanitario".

Entrambi i direttori generali hanno parlato del potenziamento della territorialità. Scelta programmatica condivisa dal programma M5S Puglia.

"Il problema è che la politica dei dirigenti sanitari" - sottolinea Marco Galante e Mario conca - "è quella di depotenziare gli ospedali periferici, tagliando i fondi, accorpando reparti o magari chiudendoli. Così facendo si ottiene una mancanza di qualità nell'assistenza socio sanitaria, che spinge il cittadino verso strutture private o strutture fuori dalla Regione Puglia.

Il potenziamento della territorialità deve assolutamente precedere la razionalizzazione, il riordino o la chiusura degli ospedali ( parole care ai nostri politici), attraverso l'apertura di case della salute e ospedali di comunità.

I consiglieri pentastellati hanno chiesto maggiore attenzione in termini di fondi da investire negli aiuti alle famiglie che vivono il dramma della disabilità dei familiari.

Dopo la pausa estiva inizieranno gli incontri per la nuova programmazione sanitaria regionale, che dovrò tener conto del taglio di 160 milioni di euro imposto dal Governo Renzi e dal suo Ministero dell'economia e finanza.

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