Intervista a Gli Uffici di Oberdan. "Alternative rock, post rock, hardcore: non abbiamo un'etichetta"



di Marco Masciopinto/Pierpaolo De Natale - Gli Uffici di Oberdan è un gruppo alternative rock di Treviso. Il loro percorso nel mondo musicale inizia nel 2014, quando nascono i primi pezzi, nonostante l'assenza di una giusta controparte alla batteria, la quale arrivando a fine anno dà finalmente tono e compostezza al trio. Il loro genere "ricorda tutto e niente, chitarre graffianti e taglienti, bassi ruvidi e sferraglianti, batterie che nascono dal punk rock americano per rimescolarsi ai riffoni delle chitarre, a volte richiamanti il post hardcore, per creare un tappeto sonoro su cui la voce, a volte urlata e a volte accarezzata, ci ricorda che l'italiano può essere la lingua più efficace alla comunicazione dei messaggi", si legge sulla loro pagina Facebook ufficiale.
Oggi si raccontano al Giornale di Puglia.
Come nascono 'Gli Uffici di Oberdan'?
Gli Uffici di Oberdan si formano nel 2014 quando Davide Cadoni, voce e chitarra del gruppo, viene contattato da Pasquale Rao, bassista, per mettere su una rock band, dato che entrambi eravamo rimasti senza un gruppo musicale ma ancora con la voglia di esprimere la nostra vena artistica sopra al palco. Insieme abbiamo iniziato a lavorare alle prime canzoni mentre procedeva la ricerca di un batterista, che si concluderà alla fine dell'anno, quando abbiamo conosciuto Davide Amadio, con il quale già dalla prima prova abbiamo trovato la giusta intesa. Nei primi mesi del 2015 abbiamo arrangiato e finito di scrivere una decina di canzoni le cui bozze erano state composte nell'anno in cui la chitarra era rimasta inoperosa. Ad aprile del nuovo anno abbiamo sentito la necessità di entrare in studio, il Cheap Studio di Alex Comin, per registrare un primo ep che contiene cinque di questi brani. Sentivamo, e sentiamo tutt'ora, il bisogno di far conoscere la nostra musica e di tornare al più presto a sudare sopra al palco, un habitat per noi naturale che ci manca molto. L'ep che si chiamerà "La velocità degli anni" uscirà a Giugno 2015 e rappresenterà la presentazione ufficiale delle nostre idee, del nostro nome e della nostra entità, agli amanti della musica indipendente italiana.

Il vostro genere si rifà molto al punk rock americano, giusto?
Il genere in realtà non ha molto a che fare con il Punk Rock americano. Principalmente è il nostro batterista che si ispira a quei suoni e a quel modo di suonare, ma direi che il gruppo, come sonorità e intenti, si avvicina molto di più ad idee nate o sviluppate qui nello stivale. La scena alternativa indipendente italiana negli ultimi anni è stata molto florida e sicuramente gruppi come Il Teatro degli Orrori, Ministri, Verdena, Marlene Kuntz, e molti altri, hanno influenzato il nostro modo di suonare e di comporre. Se vogliamo rimanere in America per collegarci a qualche influenza citerei Shellac, System of a Down e Nirvana ma mi rendo conto che ognuno ci possa sentire o non sentire quello che vuole in ciò che facciamo. E' difficile per noi darci un'etichetta che descriva perfettamente il nostro genere, userei parole come Alternative Rock, Post Rock, Hardcore, ma nessuna ci racchiude completamente.

Cosa ne pensate della band che vengono lanciate dai talent?
Io personalmente non guardo molto la televisione, e ancora meno i talent show. Per quello che ho visto ci sono parecchie persone brave a cantare, o meno volte a suonare, in quelle trasmissioni, ma bisogna stare attenti a non confondere la tecnica con l'arte. La particolarità sincera di un cantato, ma soprattutto di una composizione, di una persona che prende i propri sentimenti per farne musica è ciò che permette ad una canzone di trasmettere veramente un messaggio e di rimanere impressa nella mente in cui ha fatto breccia per molto tempo, forse per tutta la vita. In questi show televisivi, perché di ciò stiamo parlando, spettacoli messi in piedi per compiacere e nutrire i telespettatori, nascono e vengono dati in pasto sulle tavole di chi rimane a casa prototipi di formule musicali già utilizzati, già sentiti e risentiti infinite volte, che gli esperti del settore sanno poter funzionare al fine di permettere la vendita di una estate e la fama nel giro di un anno o poco più. Il succo non esiste, semplicemente non c'è, o se c'era non è stato contemplato. Del resto la gente che guarda queste trasmissioni non ha una cultura musicale e quando malauguratamente decide di comprare musica vuole essere saziata con un cibo che al primo morso dia subito compiacimento, poco importa se il nutrimento che ne trae è ben poco consistente o addirittura deleterio. Tramite questi talent show anzi si costruisce, aimè, una certa "cultura". Quello che viene proposto diventa "La Musica", con annesso un determinato modo di fare, vestire, parlare, pensare. Uscite di casa e rinnegate i finti palchi che allestiscono in tv, andate ad ascoltare la vera musica e si vi fischieranno le orecchie sarà un bene perchè quello è il suono che hanno i veri sentimenti.

Partirete in tour?
Parlare di tour oggi giorno in Italia è diventata un'impresa quasi titanica, non è così facile avere modo di salire in furgone e girare lo stivale con la chitarra in spalla. Ad ogni modo la volontà è quella di suonare il più possibile, credeteci che non vediamo l'ora di iniziare. Il primo concerto lo faremo il 19 Giugno al Rumori Strani di Dosson di Casier (TV), insieme ad altri due gruppi molto interessanti della scena musicale locale, Giudah e Anime di Pongo. Questo concerto è organizzato dai ragazzi del collettivo SISMA che quest'anno hanno fatto davvero un ottimo lavoro per creare una scena musicale rock indipendente e alternativa, e un palco dove nutrirla e conoscerla, qui a Treviso.

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