“Scuola, mobilità per 7mila docenti”

Sono all'incirca 7 mila i docenti in mobilità da sud a nord, più o meno lo stesso numero dell'anno scorso con una significativa differenza: lo scorso anno questi docenti erano supplenti, quest'anno hanno un posto fisso. Lo ha detto in una conferenza stampa il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, la quale ha anche annunciato un secondo blocco di assunzioni.  Partiranno giuridicamente il primo settembre, saranno fatte entro la prima metà di novembre: 55 mila i posti di docenza per il potenziamento, circa 7 insegnanti in più per ogni scuola.

Allo scoccare della mezzanotte e un minuto, gli insegnanti precari, attraverso una email del Miur, hanno saputo  se sono stati assunti e dove. Si tratta dei circa 60 mila docenti precari coinvolti nella fase B del piano di immissioni in ruolo della riforma della Buona scuola e relativa collocazione sui futuri albi territoriali gestiti dai presidi, spiega l'Anief in una nota, ma saranno solo 16 mila (in realtà 10 mila, uno ogni sei) a ricevere la proposta di assunzione attraverso il sistema informativo del Miur.

OGGI INCONTRO EMILIANO- CAMMALLERI - Intanto si è tenuta oggi in Presidenza la riunione sulla legge “Buona Scuola” tra il presidente Emiliano, la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale Anna Cammalleri e l’assessore all’Istruzione, Sebastiano Leo.

“Ho consegnato alla dott.ssa Cammalleri – ha spiegato Emiliano – il documento prodotto al termine dello scorso incontro con i sindacati, che la Regione ha fatto proprio.

Ho ribadito la volontà di verificare l’attuazione della legge denominata “Buona Scuola”, anche per evitare scossoni violenti nell’esistenza di centinaia di docenti, che a volte da un giorno all’altro devono trasferirsi al Nord senza paracadute, lasciando qui famiglie, case e affetti.

Il governo regionale intende collaborare lealmente all’applicazione della legge e trovare risorse per garantire il diritto ai trasporti e all’abitazione di personale che viene trasferito in altre province, anche in sinergia con lo Stato e le altre Regioni”.

Come è noto il documento siglato lo scorso 28 agosto prevede tra l’altro:

la richiesta del mantenimento a pieno titolo delle GAE fino al loro esaurimento, con la garanzia del mantenimento del doppio canale assunzionale; -la ridefinizione organici personale ATA, anche alla luce del blocco delle assunzioni per garantire il reimpiego del personale in esubero delle Province, il potenziamento del tempo pieno e del tempo prolungato, l’incremento dell’offerta formativa della scuola dell’infanzia mediante un significativo aumento del numero delle sezioni, l’eliminazione delle “classi pollaio” attraverso il riequilibrio del rapporto alunni-classe, l’individuazione delle modalità di attivazione a breve del progetto regionale “Diritti a Scuola”, approfondimenti sulla situazione del personale precario delle seconde fasce, TFA, PAS, terze fasce e il personale rientrante negli effetti della sentenza della Corte di Giustizia Europea.

“La riunione di oggi – ha sottolineato l’assessore Leo – è stata una prima occasione per verificare con l’USR i risultati del piano di reclutamento del personale docente e le ricadute sui nuovi assunti in termini di trasferimenti in altre province, al fine di evitare al massimo i problemi per i nuovi assunti, a volte precari di lungo corso”.

La direttrice Anna Cammalleri ha espresso a sua volta “compiacimento per la grande attenzione che l’Ente Regione, nelle persone del Presidente Emiliano e dell’Assessore Leo dedicano al particolare e delicato momento che vive la Scuola Pugliese, relativamente al Piano di reclutamento straordinario che vedrà mobilitati circa un migliaio di docenti verso altre regioni.

Peraltro va nello stessa direzione l’impegno dell’ufficio scolastico regionale, con il portare a termine le procedure per le supplenze in tempo utile e su tutti i posti disponibili, per assicurare ogni possibilità di permanenza dei docenti sul nostro territorio.

Sotto tali premesse è fondato ritenere che la Scuola Pugliese potrà trovare nella solida interlocuzione tra l’USR e l’Ente Regione tutti i presupposti per la costruzione di una progettualità integrata che la stessa Costituzione imputa alle competenze dei suddetti Enti”.



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