Paranormale: il fantasma del Castello di Trani, Sifridina o Armida?

di Mario Contino, fondatore AIRM - La leggenda del presunto fantasma di Armida, che dimorerebbe nell'affascinante Castello di Trani, è ormai nota in tutta Europa grazie al potente mezzo di comunicazione quale è in realtà Internet e le molte pubblicazioni giornalistiche e librerie che ne riportano la tradizione.

Qualche anno fa si occupò del caso l'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (A.I.R.M.) che allora utilizzava il nome di GHP Ghost Hunters Puglia, poi abbandonato in quanto ritenuto poco serio in relazione alla tipologia di ricerca portata avanti.

I ricercatori, tra i quali Fisici, Biologi, Storici, Tecnici audio-video ecc., indagarono nel maniero alla ricerca di prove che potessero, nel caso, accreditare la leggenda di Armida ma alcuni malintesi, dovuti a menzognere dichiarazioni pubblicate da alcune testate giornalistiche, fecero cessare anticipatamente gli studi, ed il materiale audiovisivo registrato non venne mai pubblicato.

Da quanto la storia ufficiale ci racconta delle vicissitudini del Castello Svevo di Trani, sembrerebbe che tale Sifridina, contessa di Caserta, fu tenuta prigioniera, dal 1268 al 1279, in una segreta del castello, punita per aver segretamente cospirato contro gli Angioini. 
La donna morì dopo qualche anno nella torre del maniero e secondo alcune interpretazioni mai verificate l'eventuale spettro potrebbe appartenere a questa donna e non ad Armida, mai menzionata nei documenti ufficiali del Castello.

Pur basandoci sulla più popolare delle teorie, secondo la quale il “fantasma” altro non sarebbe che lo “spirito” dell'uomo che, sopravvissuto alla morte del corpo fisico, si materializzerebbe per questo o quel motivo, non sarebbe giusto negare la possibilità dell'esistenza dello spettro all'interno del maniero né tanto meno bollare come impossibile l'associazione del nome Armida alla presunta manifestazione.

La leggenda così come oggi è narrata può essere riassunta come di seguito:

“Il fantasma di Armida apparirebbe con indosso un vestito grigio scuro, con il viso ben riconoscibile nella sua giovinezza ed i capelli lunghi e nerissimi; i suoi occhi sarebbero di un azzurro penetrante, brillanti a detta di alcuni presunti testimoni. Sarebbe uno spettro avvezzo al contatto con l'uomo che, di tanto in tanto si avvicinerebbe ai fortunati, o ai malcapitati in relazione alle reazioni personali di ognuno, per osservare e farsi osservare, come se fosse alla ricerca di un antico contatto con l'essere umano.
La sua storia narra che Armida si innamorò di un cavaliere,ma venne scoperta da suo marito che impiegò poco tempo per pugnalare il suo giovane amato. Non parco delle sue azioni e in presa alla follia, rinchiuse Armida in una cella nei sotterranei del castello e lì la povera e bella donna si lasciò morire. Da allora il suo fantasma vaga per il castello alla ricerca di quell'amore”.

Ovviamente, come detto, non è storicamente accertata la leggenda appena citata, ergo o si tratta realmente di un allegoria per far sì che la storia della Contessa Sifridina potesse venir tramandata, come io sospetto, o c'è sotto dell'altro.

In Internet sono poi reperibili moltissime testimonianze, o presunte tali, che eviterei di riportare in quanto non sarebbe comunque possibile accertarne l'esatta origine. Ciò non nega la possibilità di un osservazione alla base della leggenda, ma perché Armida? Non è citato un racconto secondo il quale lo “spettro” si sarebbe auto nominato con quel nome.

Armida è un nome citato nel poema epico di Torquato Tasso “La Gerusalemme liberata” e nel contesto trattasi di una maga musulmana. Il poema si data attorno al 1560, periodo nel quale il Castello di Trani doveva risentire del dominio spagnolo sotto Carlo V. Apparentemente Tasso inventò di sana pianta il nome del suo personaggio ma alcune fonti  lo considerano una contrazione di Ermenfrida o di Armelinda.

Altre teorie vorrebbero il nome Armida di origini greche ed è curioso evidenziare che il nome sia attestato anche in Spagna. Il nome potrebbe anche avere origini celtiche, da “Armis”con il significato di: “Colei che è adatta” oppure, con riferimento a possibili origine germaniche: “Donna forte e combattiva”.

Conoscendo la storia di Sifridina, vissuta sotto una torre fredda e umida, malnutrita, per diversi anni e senza mai tradire i suoi principi, è chiaro che proprio di una donna forte e combattiva si stia discutendo, quindi il collegamento con il nome Armida non è affatto improbabile sotto tale ottica.

Quindo vi è la possibilità che l'appellativo sia non il nome proprio di una donna vissuta e morta nel maniero ma un nome utilizzato per descrivere il carattere di Sifridina e tale concezione troverebbe un riscontro storico ed una affascinante, ed interessantissima, similitudine tra la storia della prigionia della contessa e quella della leggendaria Armida.

Si potrebbe ora diffidare della descrizione dell'aspetto del presunto spettro in contraddizione di quello che poteva essere l'aspetto della Contessa Sifridina, non proprio una fanciulla.

Restando sulla teoria popolana dello spirito umano, non è forse vero che questo non invecchia? Così vorrebbe la teoria, ergo in tal senso ogni obiezione sarebbe vana.

Ipotesi che potrebbero essere approfondite con ricerche atte a stabilire se le leggende sulle presunte apparizioni spettrali di Armida/Sifrifdina possano avere un fondo di verità e che, come Presidente dell'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (www.associazioneairm.it) spero di poter presto portare avanti con la serietà che contraddistingue la nostra organizzazione.
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