Spiriti e misteri della Grotta dei Cervi


di Mario Contino, fondatore AIRM - Le grotte, soprattutto quelle di origine naturale, sono da sempre ritenute luoghi magici e misteriosi, custodi di antichi tesori, porte per misteriosi regni fatati e chi più ne ha più ne metta. La Puglia ospita molte grotte sul suo territorio, molte delle quali abbastanza interessanti sia dal punto di vista storico-archeologico che simbolico-esoterico.

É quest'ultimo il caso della misteriosa Grotta dei Cervi, una grotta naturale costiera, sita sul litorale salentino in località “Porto Badisco”, non accessibile al pubblico ed il cui nome deriva da alcuni pittogrammi in essa ritrovati (circa 3000), più precisamente dalla raffigurazione di una scena inerente la caccia ai cervi.

Scoperta il 1º febbraio del 1970 da cinque membri del Gruppo speleologico salentino "P. de Lorentiis": I. Mattioli, S. Albertini, R. Mazzotta, E. Evangelisti e D. Rizzo, custodisce il complesso pittorico Neolitico più imponente d'Europa.

Si suddivide in tre corridoi percorsi da varie pitture:
Il primo corridoio è lungo circa 200 metri e comprende una sorta di bivio nel suo percorso. In esso furono ritrovati 2 scheletri.
Il secondo corridoio, anch'esso lungo 200 metri, si allarga sul finale dando accesso a due sale successive. Verso la metà del cunicolo è presente un laghetto naturale e un deposito di guano adoperato dall'uomo neolitico per dipingere.
Il terzo corridoio, sempre lungo 200 metri è accessibile da una bassa apertura nel secondo corridoio
La grotta è accessibile da due versanti, uno orientale che da accesso a tutti e tre i corridoi interni ed uno occidentale che si immette solo nel primo corridoio
Uno occidentale, che si immette solo nel primo corridoio;
Uno orientale, che dà accesso a tutti e tre i corridoi.

Secondo gli studi ufficiali, i pittogrammi, in guano di pipistrello e ocra rossa, raffigurano forme geometriche, umane e animali ma a mio parere gli stessi potrebbero rappresentare l'esposizione di conoscenze magico-esoteriche già possedute dagli uomini neolitici.

Uno dei “disegni” più frequenti nella grotta è quello della spirale, il più usato nella tradizione celtica  rappresenta il percorso che conduce alla conoscenza del mondo e dell'esistenza, un po' come il simbolo del labirinto. Secondo altre interpretazioni potrebbe simboleggiare il centro, inteso come polo terrestre, ed il movimento concentrico intorno ad esso.

Uno dei simboli tra i più conosciuti è la celebre figura della scimmietta o sciamano, anche detta divinità danzante, presente nel corridoio 2 della grotta. Probabilmente non ha nulla a che fare con uno sciamano inteso in senso letterale, anche perché una coda ben visibile ci dà l'informazione necessaria ad interpretare il dipinto quale immagine dell'animale.

Bisogna però ricordare che le scimmie furono e sono considerate sacre da molte teosofie e che dunque è possibile ricondurre il tutto a rituali magico religiosi. Nella religione egizia il babbuino era sacro al Dio lunare Djhuti, che è talvolta raffigurato sotto tale forma. Nella mitologia indù Hanuman, che aiuta l’eroe Rama, è un Dio delle Scimmie.  Secondo una leggenda ebraica, uno dei tre uomini che costruirono la torre di Babele fu trasformato in scimmia da Jahweh.

Potrei continuare a descrivere i pittogrammi più misteriosi ma sarebbe un ardua impresa vista la grande mole di raffigurazioni, così ho voluto portare alla luce una leggenda da pochi conosciuta e che merita sicuramente attenzione, giuntaci da una delle persone forse più affezionate alla Grotta dei Cervi: la signora Rosanna Albertini, moglie dello scopritore Severino Albertini, che ho avuto l'onore di intervistare:

1) Signora Rosanna, come e' stata scoperta la grotta?

“La grotta e' stata scoperta la notte dell' 1-2-1970 da mio marito Severino Albertini, Mattioli Isidoro, Remo Mazzotta, Enzo Evangelisti e Daniele Rizzo. Successivamente mio marito ha chiamato un fotografo, Pino Salamina e Nunzio Pacella del Gruppo Speleologico 'De Lorentis' di Maglie. L'1-2-1970 alle ore 4 del mattino mio marito insieme ai suoi compagni si recarono sul pianoro di Badisco per continuare le ricerche in quanto precedentemente proprio su quel pianoro avevano avvistato allo stato erratico molte schegge di selci lavorate e cocci. Tutto lasciava intendere che poteva esserci un insediamento preistorico. Ma dove? C'era il nulla!Nnon una cavita', ne' un anfratto, ne' una dolina. Mio marito si isolo' per un bisogno personale (fare la cacca) e alzandosi' noto' che il “fumo” delle feci, poiché' faceva freddo,  invece di salire in alto veniva risucchiato dal terreno. Il fenomeno fu fatto notare anche agli altri (poveretti per la puzza) i quali decisero di spostare le feci e sotto di esse notarono che c'era un buco dal quale improvvisamente sbuco' una vipera. Iniziarono a spostare terra e pietre per circa 20 metri lineari e 26 metri di profondità', dopo quasi 10 ore di lavoro, arrivarono, strisciando, in una cavità.

2) Ha mai sentito di leggende legate a quella grotta?

Subito dopo aver avvistato la vipera, comparve alle loro spalle una vecchia signora con uno scialle nero che disse loro: ''figli miei, se avete trovato la vipera, avete trovato il tesoro''. Il tempo di girarsi e la donna non c'era più'. Sempre nello stesso luogo, sempre gli stessi personaggi, entrando in un anfratto iniziarono a sentire un tam-tam che aumentava di forza e ritmo man mano che loro si avvicinavano. Guardando in fondo, al buio, videro sbucare due macchie rosse che sembravano due occhi. Tutti e cinque scapparono a gambe levate.

3) Secondo lei si verificò attività paranormale quindi?

Da sempre secondo noi e' stata svolta un'attività' paranormale, ce lo dicono molto chiaro i 3000 pittogrammi fra i quali si puo' notare una donna con le pinne, l'uomo scudo, l'uomo uccello e a detta di Peter Colosimo (studioso di ufologia) addirittura una rampa spaziale. Le attività' paranormali sicuramente erano conseguenti all'attività dello sciamano ben raffigurato in un pittogramma e sicuramente nella grotta si svolgevano rituali magici.

4) Cosa si aspetta dai gestori della grotta?

Da circa 46 anni, cioè' dal giorno della scoperta fino ad ora, il gestore ''Sovrintendenza Archeologica di Taranto'' ha pensato bene di chiuderla ma poco ha divulgato e niente ha fatto per valorizzarla, anche se alcuni studiosi sono entrati e poco hanno pubblicato, soprattutto sulle miriadi di reperti trovati in grotta e in antigrotta.

5) Vuole lanciare un messaggio ai nostri lettori?

Il messaggio che io lancio e che era quello degli scopritori (oggi defunti) e' quello di ricostruire in copia fedele le grotte, preservando quelle originali, in modo che tutti noi possiamo godere della visione delle stesse e nello stesso modo creare attrazione turistica e quindi lavoro per i nostri figli come e' stato già' fatto in Francia e in Spagna.
Messaggio, questo, scritto sulle rocce dai nostri antenati per noi.

Ringraziando la Signora Rosanna per il tempo dedicatoci non mi resta che immaginare, come spero vogliate fare tutti voi, quali siano state le speranze, le emozioni e le delusioni degli scopritori della grotta.

Vi lascio con un interessante quesito:
“Se avete trovato la vipera avete trovato il tesoro”, chi era la misteriosa donna poi scomparsa nel nulla? Per mio conto, credo possa essere stato uno spirito che, visti i nobili propositi degli uomini lì presenti, ha pensato bene di dar loro un piccolo suggerimento.

L'Associazione Italiana Ricercatori del Mistero (www.associazioneairm.it) non abbasserà mai la guardia su questo fantastico e misterioso sito archeologico.

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