Storico incontro a Cuba tra Papa Francesco e il Patriarca Kirill

CDV  - "Vi prego di non sottovalutare la sfida etica e anti-civica che il narcotraffico rappresenta per l'intera società messicana, compresa la Chiesa": a dirlo Papa Francesco ai vescovi del Messico. "Le proporzioni del fenomeno, la complessità delle sue cause, l'immensità della sua estensione come metastasi che divora, la gravità della violenza che disgrega e delle sue sconvolte connessioni, non permettono a noi, Pastori della Chiesa, di rifugiarci in condanne generiche, bensì esigono un coraggio profetico e un serio e qualificato progetto pastorale".

"Siate vescovi di sguardo limpido, di anima trasparente, di volto luminoso. Non abbiate paura della trasparenza", ha detto il Papa ai circa 120 presuli del Messico incontrati nella cattedrale della capitale. "La Chiesa non ha bisogno dell'oscurità per lavorare - ha sottolineato -. Vigilate affinché i vostri sguardi non si coprano con le penombre della nebbia della mondanità; non lasciatevi corrompere dal volgare materialismo né dalle illusioni seduttrici degli accordi sottobanco". "Non riponete la vostra fiducia nei 'carri e cavalli' dei faraoni attuali - ha aggiunto citando espressioni dell'Esodo -, perché la nostra forza è la 'colonna di fuoco' che rompe dividendole in due le acque del mare, senza fare grande rumore"

"L'esperienza ci dimostra che ogni volta che cerchiamo la via del privilegio o dei benefici per pochi a scapito del bene di tutti, presto o tardi la vita sociale si trasforma in un terreno fertile per la corruzione, il narcotraffico, l'esclusione delle culture diverse, la violenza e persino per il traffico di persone, il sequestro e la morte, che causano sofferenza e che frenano lo sviluppo", ha aggiunto il Pontefice.

LO STORICO INCONTRO CON KIRILL - "Finalmente!". E' la parola, in italiano, pronunciata da papa Francesco al suo primo incontro con Kirill a Cuba. All'inizio del colloquio la parola "hermano" (fratello in spagnolo) è stata ripetuta dal Papa più volte. "Somos hermanos", siamo fratelli, ha ribadito il Pontefice al capo della Chiesa ortodossa russa. A un certo punto Kirill ha anche affermato: "ora le cose sono più facili". E il Papa, in spagnolo, subito tradotto in russo dall'interprete: "E' più chiaro che questa è la volontà di Dio".

"Sono state tante le difficoltà, negli ultimi dieci anni abbiamo cercato di superale e nonostante molte di queste difficoltà non siano scomparse, oggi abbiamo la possibilità di riempire il nostro cuore", ha detto il Patriarca Kirill nell'incontro.

Papa Francesco e il patriarca ortodosso Kirill hanno firmato la dichiarazione congiunta al termine dell'incontro che hanno avuto all'aeroporto dell'Avana, a Cuba. Il testo è stato concordato e esaminato anche durante il colloquio riservato che si è appena concluso.

I due si sono scambiati il testo appena firmato e si sono abbracciati. "Consapevoli della permanenza di numerosi ostacoli, ci auguriamo che il nostro incontro possa contribuire al ristabilimento di questa unità voluta da Dio, per la quale Cristo ha pregato": sono le parole contenute nella dichiarazione congiunta firmata oggi a L'Avana da Papa Francesco e dal patriarca Kirill.

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