Bari, psichiatra uccisa: la Corte di Assisi conferma la condanna all'omicida

BARI - La Corte di Assise di Appello di Bari ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per il 40enne Vincenzo Poliseno, imputato per l'omicidio volontario - aggravato da crudeltà e futili motivi - della psichiatra barese Paola Labriola. La donna fu uccisa con 70 coltellate il 4 settembre 2013 mentre era a lavoro nel centro di salute mentale di via Tenente Casale, nel quartiere Libertà di Bari. Nel processo di secondo grado il difensore di Poliseno, l'avvocato Filippo Castellaneta, aveva chiesto e ottenuto una nuova perizia psichiatrica nei confronti dell'uomo, che però è stato ritenuto anche in questo caso "capace di intendere e volere". Confermato anche il risarcimento danni nei confronti dei familiari della vittima, costituiti parte civile. Per le presunte responsabilità della Asl che non avrebbe garantito la sicurezza sul lavoro contribuendo così a causare la morte della dottoressa, è in corso l'udienza preliminare per altre sei persone, tra cui l'ex direttore generale della Asl Domenico Colasanto.

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