Vitalizi, i Cinquestelle replicano a chi difende il privilegio: "Da Emiliano impegno formale per abolirli"

BARI - La proposta di legge per l’abolizione dei vitalizi del Movimento 5 Stelle ha sollevato un vero e proprio polverone, tant’è che alcuni consiglieri regionali di diverso schieramento e alcuni beneficiari di vitalizio hanno provato “stoicamente” ad opporsi con dichiarazioni che non hanno convinto gli otto consiglieri regionali M5S che replicano chiedendo, anche al presidente Emiliano, di assumere un impegno formale dopo l’apertura “a parole” dimostrata nel corso di uno scambio di Tweet con la prima firmataria della proposta di legge Antonella Laricchia.

“Come al solito, quando si tratta di eliminare i privilegi della politica, assistiamo alla fiera dell’arrampicata sugli specchi. - commentano gli otto consiglieri M5S Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi - Riteniamo imbarazzanti le parole di Cera, Amati, Mazzarano ed Introna che in alcuni casi sono arrivati a dover dire vere e proprie falsità per difendere un privilegio vergognoso della politica che arriva ad assicurare agli ex consiglieri, vitalizi di oltre 11.000€ al mese. Innanzitutto non è vero che i vitalizi sono stati aboliti - spiegano i cinquestelle - durante la scorsa legislatura si è deciso di riformare i vitalizi dalla successiva legislatura (l'attuale) in poi, ma non sono stati aboliti i vitalizi per gli ex consiglieri che sono ancora esistenti e ne beneficiano 208 “fortunati” che arrivano a percepire “pensioni” da favola che lievitano in media fino a 5 volte in più rispetto ai contributi versati, con un costo per i pugliesi di addirittura 15 milioni di euro all’anno.  A questi consiglieri sono bastati 5 o 10 o 15 anni di attività politica per vedersi maturare quel trattamento pensionistico spropositato quando a un dipendente pubblico qualsiasi, per percepire cifre estremamente inferiori, servono come minimo 42 anni e 11 mesi di lavoro. Apprezziamo e comprendiamo lo sforzo creativo del presidente Introna, uno dei beneficiari del vitalizio, che nel tentativo di difendere i propri interessi riesce a definire gli oltre 9.000€ mensili che percepisce, come una “conquista democratica”: che lo dica a tutti i pensionati che sono costretti a vivere con poche centinaia di euro al mese per non parlare di tanti giovani che la pensione la vedono come un lontano miraggio. Ci chiediamo perché Introna abbia tanto timore di essere equiparato ad un qualsiasi altro cittadino percependo un trattamento pensionistico calcolato con il metodo contributivo, che gli garantirebbe comunque una pensione di tutto rispetto. Ci ha fatto invece sorridere il tentativo maldestro di arrampicarsi sugli specchi da parte dei consiglieri PD Amati e Mazzarano costretti a difendere gli spropositati vitalizi dei loro capi di partito dimostrando, ancora una volta, lontananza dalle reali esigenze di giustizia e solidarietà nei confronti dei cittadini. Vorremmo a questo punto sapere se anche il presidente Emiliano la pensa come i consiglieri della sua maggioranza. Gli abbiamo già chiesto su Twitter se avesse intenzione di abolire i vitalizi ed abbiamo ricevuto in risposta un telegrafico: “Perché no.”, ci auguriamo che adesso il Presidente voglia smentire quanto detto dai suoi colleghi di partito e possa prendere un impegno formale davanti ai pugliesi affinché questa volta le parole trovino un seguito concreto. Già in campagna elettorale prometteva di tagliare gli stipendi dei consiglieri ma non è mai avvenuto. Approviamo la nostra proposta che permetterebbe di risparmiare 50 milioni a legislatura e facciamo in modo che la Puglia diventi la prima regione che abolisce un privilegio diventato ormai insostenibile”.

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