Tubercolosi, "Nel 2016 in Puglia aumenta il rischio contagio, la Regione cosa fa?"

BARI - Il gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) ha presentato un'interrogazione per sapere se l'Assessorato alla Sanità ha avviato un sistema di controllo del fenomeno in espansione.

Se non è emergenza, poco ci manca, spiega la nota Cor. In Puglia, nel 2016, e' alto il rischio di ammalarsi di tubercolosi. Quella che nei romanzi viene indicata come tisi nei reparti degli ospedali pugliesi ha un sapore meno romantico.

Da più parti, infatti,  i medici segnalano una recrudescenza dell'incidenza della Tbc favorita da una parte da una più bassa prevenzione (nel 2001 il DPR 465 ha ristretto i casi di vaccinazione obbligatoria) e dall'altra dall'aumento della povertà e della tossicodipendenza, condizioni diverse ma che favoriscono la contagio, ma anche da una presenza maggiore sul nostro territorio degli immigrati che giungono in Italia già ammalati.

Ma - prosegue la nota - mentre aumentano i contagiati e sul piano sanitario si registrano una serie di ostacoli per un'efficace prevenzione e trattamento costituito da standard assistenziali obsoleti rispetto alle attuali conoscenze scientifiche, frammentazione e scarso coordinamento dei percorsi assistenziali tra servizi di prevenzione, barriere culturali e linguistiche e luoghi di cura e di ospedalizzazione. Viene segnalata addirittura l'impossibilità a trovare la sistemazione adeguata per la cura a soggetti con vere e proprie caverne tubercolari o anche l'ospedalizzazione promiscua con soggetti con Tbc in atto.

Non vogliamo fare allarmismo, ma siamo preoccupati per una situazione che potrebbe connotarsi in Puglia come una vera emergenza sanitaria, anche se ad avviso di molti comunque sotto controllo. Una rassicurazione che, a questo punto, vogliamo che ci venga data anche dal presidente della Regione, Michele Emiliano, in qualità di assessore alla Sanità.

Per questo il gruppo Cor ha presentato un'interrogazione per comprendere se l'Assessorato alla Sanità'  ha avviato un sistema di sorveglianza-osservazione del fenomeno e se ha disposto adeguati percorsi funzionali tra la fase della prevenzione e della cura con la predisposizione di posti letto adeguatamente isolati in reparti di pneumologia e comunque se l'Assessorato avverte l'esigenza di intervenire su tale problematica, conclude la nota.

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