VINO DiVINO. Luca Gardini si racconta e parla dei vini pugliesi

di AUGUSTO MARINO SANFELICE DI BAGNOLI — Correva l'anno 2006 era il quattro di luglio e in quell'afosa serata estiva l'Italia si fermava per guardare in tv la semifinale dei mondiali di calcio. Manca un minuto al termine dell'incontro e Grosso, che non era di certo un goleador, infila la porta avversaria con un gran gol che ci portava direttamente a Berlino a giocare e vincere la finale contro la Francia.

Immagino quanti ragazzini davanti alla televisione sognavano di diventare i campioni di domani, i beniamini che tutto il pubblico acclama, alcuni di loro ci saranno riusciti e magari giocheranno i prossimi mondiali, mentre altri ahimè o perché non hanno la stoffa o per sfortuna non arriveranno lontanissimi nel mondo del pallone.

Per chi come me appartiene al mondo del vino è diametralmente simile la sensazione provata nel vedere Luca Gardini vincere il concorso di Miglior Sommelier del Mondo e rimanere incantati davanti alle sue prodezze degustative, altrettanto affascinanti e paragonabili alle prodezze dei più blasonati calciatori.

Luca è uno che il naso lo sa usare fin troppo bene, come recentemente ha dimostrato a milioni di italiani durante la sfida organizzata dal noto programma televisivo “ Le Iene” (http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/296989/casciari-quiz-dei-sommellieres.html), dove il nostro “bomber” ha indovinato in una degustazione alla cieca, 6 vini su 6 indicandone, peculiarità, provenienza e tipologia di vino.

Prendendo ispirazione da Luca, molti giovani si sono affacciati nel mondo del vino ed è guardando le sue “acrobazie enoiche” che sperano un giorno di arrivare lontani. Luca Gardini è una mosca bianca del paradiso “di Bacco”, infatti è uno che  non trattiene per sè alcun segreto, anzi durante i suoi seminari dona tutto se stesso e il suo amore sconfinato per il vino, permettendo a chi lo ascolta di crescere grazie alla sua rubiconda generosità tipica delle genti romagnole.

E' con vero piacere che siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere con Luca che ringraziamo a nome di tutta la redazione del Giornale di Puglia e di Vino diVino.


Caro Luca partiamo dalla prima domanda e forse la più scontata: come ti sei avvicinato al mondo del vino?
Sarebbe quasi più corretto dire che non me ne sono mai allontanato… Sono cresciuto in mezzo al vino, mio padre ha sempre fatto il sommelier sia nei ristoranti sia insegnando nei corsi di avvicinamento al vino. Appena ho potuto sono entrato in questo modo e mi ci sono trovato talmente bene dal non esserne ancora uscito.

Quale vino made in Puglia ti è rimasto nel cuore o ti ha colpito maggiormente? 
Uno è poco, inoltre non so se avreste abbastanza spazio se ve li elencassi tutti. Sicuramente il Fiano Minutolo tra i bianchi e, per quanto riguarda i rossi, il duo Primitivo e Negroamaro.

“I giornalisti hanno rovinato il mondo del vino” è una tua testuale citazione e come esempio hai citato proprio il modo di fare “disinformazione” ai danni dei vini pugliesi che fino a qualche anno fa venivano giudicati troppo severamente da una parte della stampa. Tu invece cosa pensi dei vini pugliesi?
 Sono tra i pochi ad avere un forte legame con la terra. Non penso all’alcol o alla concentrazione, ma allo spessore che hanno in bocca. Si sente la materia e le note che la descrivono fanno spesso a gara per emergere. Inoltre quello che non si è ancora capito per i vini pugliesi, specie per i rossi, è che è necessario saperli aspettare. Tanta ricchezza spesso ha bisogno di tempo per trovare un proprio equilibrio.

Quanto è importante per te l'abbinamento cibo-vino in un ristorante? E quanta strada c'è da fare ancora per convincere i ristoratori ad affidarsi alle cure dei sommelier? 
E’ fondamentale, il cibo è fatto per accompagnare il vino e viceversa. Non credo che serva necessariamente un sommelier, quanto una persona che capisca di vino.

Mi diresti le prime tre cose che ti vengono in mente pensando ad un vino pugliese?
Ho già detto materia???? Scherzo, ma non troppo. Parlando di materia non intendo necessariamente eccesso o ridondanza. Solo che se hai tanto da dire, ti serve tempo per portare a termine un discorso.

Qual è il tuo piatto preferito della cucina pugliese? 
Ma come siete avari… uno solo? Bombette per la carne e per il pesce sarei più agevolato se vi dovessi dire una cosa che non mi piace.

Svelaci un segreto: come si degusta davvero un vino e come riesci a riconoscere vitigno e annata della vendemmia? 
Nessun segreto… trattasi di tanto studio e pari talento. Forse ci si accorge meno di questo aspetto, perché alla fine tutti abbiamo un palato. Allo stesso modo tuttavia tutti abbiamo le gambe per giocare a calcio, ma solo alcuni giocano in champions league

Com'è lavorare al fianco di Cracco? 
Un’esperienza che mi ha formato tanto sia a livello umano sia da un punto di vista professionale. Ma ci sono state altre tappe essenziali della mia formazione, ad esempio, non scorderò mai gli anni da Pinchiorri…

Parlaci della tua scuola? 
E’ un format snello, agile, che serve in primo luogo per far capire a tutti che ognuno di noi ha un palato che va allenato, rispettato e per certi versi anche tutelato.

Hai un sogno nel cassetto... puoi raccontarci qualcosa? 
Dopo il Biwa, la mia enoscuola, il mio sito di punteggi (www.gardininotes.com), gli eventi sul vino e le degustazioni in giro dell’Italia che ho il privilegio di condurre spererei più che altro di continuare a dormire, per poter, di conseguenza, continuare a sognare…

Continuateci a seguire su facebook sulle pagine @vinodivinoo @chefsanfelice

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