Ilva, Cgil: Emiliano rispetti nostri dirigenti

BARI - "Il presidente Emiliano, al quale noi abbiamo sempre riconosciuto grande onestà intellettuale e rispettato nei suoi ruoli istituzionali, abbia pari rispetto per chi come i nostri dirigenti sindacali ogni giorno provano a dare risposte e speranze a cittadini e lavoratori. Lo invitiamo a farlo sempre e soprattutto con i compagni della Cgil che vivono in un territorio martoriato come quello tarantino". Sono le parole del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che interviene così nel 'botta e risposta' tra il segretario provinciale di Taranto dello stesso sindacato, Giuseppe Massafra, e il governatore pugliese sulla vicenda Ilva.

Il dirigente tarantino della Cgil ha accusato il presidente della Regione di voler cercare consenso attraverso i morti per infortuni sul lavoro con il suo annuncio di voler chiudere la fabbrica se non rispetta le norme; Emiliano ha risposto di non accettare insulti e di non accogliere provocazioni.
 
"Il nostro lavoro quotidiano - continia Gesmundo - deve fare i conti con i problemi legati all'Ilva, i suoi mille drammi e le tante pericolose speculazioni, con l'insufficiente risposta sanitaria e sociale, con le questioni ambientali, le incertezze sugli investimenti per le grandi infrastrutture (si pensi al porto), con la mancanza di risposte e certezze sul futuro di migliaia di lavoratori legati all'Arsenale fino al dramma di migliaia di giovani che non vedono nelle scelte delle istituzioni alcuna prospettiva per un futuro dignitoso. E potrei continuare".

"Il nostro presidente Emiliano - continua Gesmundo - non pensi di essere l'interlocutore unico di quel popolo. Il presidente contenga la sua intemperanza e si rassegni all'idea che la Cgil non rinuncerà a fare la sua parte affinché la città di Taranto torni ad essere una grande risorsa per la nostra Regione e per il Paese, affinché - conclude - esca dalle attuali difficoltà frutto di vecchie scelte politiche, istituzionali e anche sindacali con le quali però, noi da tempo, abbiamo avuto il coraggio di fare i conti!".

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