F1, GP Abu Dhabi: trionfa Hamilton, Rosberg campione del mondo. Ferrari a podio con Vettel

(Con il secondo posto conquistato nel GP di Abu Dhabi, Rosberg si è laureato campione del mondo. ANSA/EPA)
di PIERO LADISA – Un finale intensissimo di gara (i primi quattro sono passati sotto la bandiera a scacchi con un distacco di soli 1”6) ha coronato, nella splendida cornice di Abu Dhabi, Nico Rosberg campione del mondo per la prima volta in carriera. Al termine di una stagione tiratissima, dove ha mostrato un'ottima costanza di rendimento, il tedesco riesce così a tramutare il sogno iridato in realtà, andando ad eguagliare papà Keke vincitore del titolo con la Williams nel 1982. E così, trentaquattro anni dopo, il cognome Rosberg torna nell’albo d’oro della Formula 1. 

STRATEGIA HAMILTON. Arrivato negli Emirati con un gap di 12 punti dal compagno/rivale, sulla pista di Yas Marina Lewis Hamilton doveva vincere e sperare che Rosberg non terminasse la gara nella Top Three. Il primo punto all’ordine del giorno è stato rispettato e per concretizzare il secondo, l’inglese ha dato vita nel finale a una strategia “bizzarra” atta a compattare il gruppo di testa sperando nei sorpassi di Sebastian Vettel e Max Verstappen ai danni di Rosberg. Ma il piano di Hamilton non ha dato i frutti sperati, con Rosberg – autore al 20° giro di un sorpasso deciso ai danni della Red Bull di Verstappen – che ha concluso la gara al secondo posto, utile per conquistare l’iride. 

RIMPIANTI. Vero, Hamilton può recriminare numerosi guai tecnici (l’ultimo dei quali a inizio ottobre in Malesia, dove il motore della W07 Hybrid numero 44 andò letteralmente a fuoco) che lo hanno afflitto nel corso della stagione, ma sarebbe intellettualmente disonesto non riconoscere i vari errori commessi in partenza che hanno costretto l’inglese a gare di rimonta. Dettagli non certo trascurabili nell'economia di un campionato chiuso comunque con un bagaglio importante di dieci vittorie, una in più di Rosberg. 

FERRARI A PODIO. La scuderia del Cavallino chiude un 2016, molto al di sotto delle aspettative, cogliendo il podio con Sebastian Vettel che pone così fine a un digiuno che durava dalla gara “casalinga” di Monza (4 settembre). Col tedesco la Ferrari ha adottato una strategia differente rispetto a quella dei diretti avversari: una parte centrale di gara più lunga (29 giri su gomma soft), per essere più aggressivi nel finale montando le supersoft. Una tattica che ha premiato il muretto box della Rossa, con Vettel che rientrato sesto in pista ha sopravanzato nell’ordine Raikkonen (6°), Ricciardo (5°) e Verstappen (4°). Quest’ultimo, protagonista di un contatto con la Force India di Nico Hulkenberg alla prima curva, e scivolato nelle retrovie, ha dovuto costruire una gara votata all'attacco conclusa a ridosso del podio con una sola sosta all’attivo. 

GLI ALTRI. Completano la Top Ten, e quindi la zona punti, le Force India di Hulkenberg e Perez, la Williams di Felipe Massa (all’ultima gara in carriera in Formula Uno) e la McLaren di Fernando Alonso. Ultimo GP nella top class da dimenticare per Jenson Button, costretto al ritiro per la rottura della sospensione anteriore destra, danneggiato dopo un salto su un cordolo. Weekend da dimenticare anche per la Toro Rosso, che si congeda dal 2016 con un doppio zero. Prima il k.o. tecnico subito da Daniil Kvyat a cui ha fatto seguito quello di Carlos Sainz, la cui monoposto è stata danneggiata dopo uno scontro con la Renault di Jolyon Palmer, sanzionato con cinque secondi di penalità.



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