Renzi, "da Riva oltre 1 mld per Taranto". Emiliano, "parli utilizzo soldi"

ROMA - Si è conclusa in queste ore la negoziazione tra la famiglia Riva e Ilva e oltre 1 miliardo arriverà dalla famiglia Riva come compensazione grazie al lavoro di tutte le autorità. Questi soldi, alla fine quasi 1,3 miliardi, andranno a risanare Taranto e l'Ilva". Ad annunciarlo ieri il premier Matteo Renzi in diretta social da Palazzo Chigi.
 
"Ci sono state - ha aggiunto Renzi - polemiche assurde sull' impegno del governo su Taranto che è in una situazione davvero difficile per colpa del passato. Noi siamo intervenuti in modo molto significativo, abbiamo messo 1,6 miliardi, di cui 1,3 risorse nazionali, 322 milioni dalla giunta Vendola e 7 milioni dalla giunta Emiliano. Si dice che noi avremmo tolto l'emendamento con 50 milioni in più: il presidente della Bilancio che è pugliese ha ritenuto inammissibile l'emendamento. Che cosa c'entra il governo?".

EMILIANO: "RENZI PARLI UTILIZZO SOLDI" - "La Regione Puglia, di quel miliardo e seicento milioni di cui" il premier "parla, ha messo circa 800 milioni. Questi 800 milioni sono cose del passato. Io ho anche scherzato quando lui è venuto ad agosto e ha voluto rifirmare il patto per Taranto, proprio perché è tutta roba vecchia. Adesso rimpastare questa roba non ha senso". Così il governatore della Puglia, Michele Emiliano (Pd), rispondendo a chi gli chiedeva di commentare le affermazioni del premier Matteo Renzi, secondo il quale il governo ha già stanziato per Taranto un miliardo e 600 milioni di euro. 

Emiliano ha poi evidenziato che "gli altri 800 milioni, quelli andati alla fabbrica e che anche il suo governo in parte ha stanziato, non si sa neanche come sono stati utilizzati. Quindi io al posto del presidente del Consiglio, piuttosto che gonfiarmi il petto nel dire che sono stati mandati alla fabbrica, cercherei di dire a me, che sono il presidente della Regione, e ai tarantini che cosa hanno fatto in fabbrica con quei soldi".

D'AMATO (M5S): "DA RENZI ENNESIMA BUGIA, I SOLDI DEI RIVA NON ANDRANNO AI TARANTINI" - Renzi tenta di rimediare alla figuraccia sui 50 milioni negati alla sanità tarantina annunciando la disponibilità di 1 miliardo e 300 milioni di euro che dovrebbero arrivare dalla famiglia Riva. Il contenzioso tra i Riva e il governo riguardava una cifra ben più grande. E a ogni modo i soldi andrebbero all'amministrazione straordinaria dell'azienda.

In puro stile propagandistico e vuoto, cioè renziano, il premier confonde Ilva con Taranto e per giunta spara cifre senza sapere di cosa stia parlando.
O, peggio, fingendo di non saperlo.

E così una richiesta diventa negoziazione, una proposta diventa certezza. Continuano a giocare sulla pelle dei tarantini per un pugno di SI. Si vergognino! Lo dichiara in una nota l'europarlamentare M5S D'Amato.

"IL MILIARDO DEI RIVA PER SUPERARE EMERGENZA AMBIENTALE-SANITARIA E RILANCIARE ECONOMIA" - “La maggioranza degli italiani legge il nome Taranto come sinonimo di Ilva, di un’azienda centrale per il sistema Paese e che ha bisogno di essere rilanciata. L’Ilva è invece altro, un’azienda gravemente malata che pesa sulle casse del Paese, che inquina, e che continua a danneggiare la salute dei suoi lavoratori e di tutti i cittadini. Se di fronte a tutto questo Palazzo Chigi avrà l’ardire di tenere ugualmente in vita l’acciaieria, sia almeno capace di renderla inoffensiva, investendo ogni euro necessario per un risanamento ambientale profondo, che personalmente ritengo inattuabile se gli impianti non saranno definitivamente spenti. Taranto deve andare oltre Ilva, su una strada che sia al 100 per cento ambientalmente compatibile. Si usi il miliardo frutto della negoziazione con i Riva per sostenere un’economia morente. A Taranto la povertà è la regola. Specchio della realtà è la fotografia scattata dai commercianti, che descrive una situazione di grave crisi, in una città in cui non ci sono da tempo soldi da spendere per il superfluo, ed ora nemmeno per il necessario. Lo Stato intervenga sul risanamento ambientale, dia vita ad un sistema sanitario ad hoc e investa nella direzione di un’economia pulita: impresa artigiana di qualità, agricoltura, pesca, turismo, cultura. Servono risorse a sostegno di una situazione di reale emergenza, dei disoccupati, delle famiglie monoreddito, di chi pur dandosi da fare non riesce ad arrivare alla fine del mese. Questa sia la priorità della politica”, lo dichiara l'onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.

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