I binari della paura, il Codacons diffida Ferrotramviaria

di NICOLA ZUCCARO - "Questa situazione di degrado non è più tollerabile!". Nel precedere l'iscrizione nel relativo registro della Procura della Repubblica di Trani di altri indagati per il disastro ferroviario del 12 luglio 2016 lungo la tratta Andria-Corato, l'avv. Alessandro Amato tuona così anche per un'altro incidente sfiorato il 10 gennaio scorso all'altezza del Casello di Santo Spirito, dove la barriera del passaggio a livello incustodito è rimasta colpevolmente ferma, in posizione verticale, con il semaforo spento, malgrado il passaggio del treno.

Quanto riferito dal legale e Presidente del Codacons Puglia va al di là di una semplice rilevazione che, considerati i precedenti e simili episodi verificatisi anche lungo alcune tratte delle Ferrovie Sud Est, funge da premessa per chiedere l'immediato intervento della Ferrotramviaria S.P.A. affinchè si provveda al controllo, alla manutenzione e alla messa in sicurezza dell'intera rete ferroviaria e delle sue pertinenze quali, appunto, le barriere ai passaggi a livello e i semafori.

La Ferrotramviaria Spa - come affermano gli avvocati Scalioti e Durso del Codacons - nell'assumere dei precisi obblighi di manutenzione e di controllo della sicurezza, è tenuta ad effettuare una verifica costante di tutti i presidi ferroviari, a pena di perdita della concessione. Un epilogo che potrebbe prendere corpo qualora, decorso il termine dei 30 giorni per gli opportuni monitoraggi dell'intera Rete Ferroviaria del Nord Barese, in caso di mancato ottemperamento degli stessi e della diffida trasmessa alla Ferrotramviaria, il Codacons Puglia dovesse chiedere l'intervento della Regione Puglia per la risoluzione del contratto di servizio vigente.

LE PRECISAZIONI DI FERROTRAMVIARIA - Con riferimento all’episodio riportato da alcuni organi di stampa in ordine ad un presunto mancato funzionamento del passaggio a livello di Bitonto su via Molfetta, in data 17 gennaio, Ferrotramviaria ritiene doveroso precisare quanto segue.

Contrariamente a quanto riferito sulla stampa, il passaggio a livello in questione era perfettamente funzionante. Alcuni automobilisti, in palese violazione delle norme del codice della strada e incuranti dei segnali di preavviso ottico-acustici, hanno impegnato il passaggio a livello mentre le barriere erano in fase di chiusura restando intrappolati tra di esse.

Le auto non ingombravano comunque la linea ferroviaria perché il passaggio a livello è dotato di apposite piazzole di ricovero ma il treno, nel rispetto delle vigenti normative, si è comunque arrestato prima di impegnare il passaggio a livello stesso.

A richiesta del personale di bordo è intervenuta una squadra che ha provveduto all’apertura delle barriere per liberare le auto, provvedendo anche a rilevare le generalità dei proprietari. All’apertura delle barriere si sono fatte defluire le numerose automobili ferme per la lunga attesa al passaggio a livello e solo dopo si è provveduto alla richiusura delle barriere e a far avanzare il treno.

A causa di tale palese violazione delle norme del codice della strada il traffico ferroviario ha subito oltre 40 minuti di ritardo. Gli automobilisti coinvolti saranno sanzionati ai sensi del regolamento di polizia giudiziaria e denunciati per interruzione di pubblico servizio.

E’ evidente quindi che le foto pubblicate si riferiscono alla fase di deflusso delle auto dopo l’apertura manuale delle barriere.

Ferrotramviaria, per rispetto alle Autorità inquirenti alle quali ha dato fin dal primo momento la massima collaborazione e per rispetto alle vittime dell’incidente del 12 luglio 2016, ha finora inteso non replicare a notizie e fatti riportati dagli organi di informazione come verità accertate che proiettano una immagine totalmente distorta di una azienda che da ottant’anni opera sul territorio del nord Barese. E’ il caso di questo e di altri recenti episodi avvenuti in prossimità di passaggi a livello che mai in nessun caso avrebbero potuto concretizzarsi in pericolo per gli utenti ferroviari e stradali.

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