Ilva, Emiliano: da Renzi annuncio scorretto

BARI - "Si è confermato, come avevamo predetto, che spesso e volentieri anche su questa città il governo è riuscito sì e no a raccontare cose che poi non si sono mai concretizzate, compresa la storia del miliardo e 300 milioni". Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in merito alla decisione del gip di Milano di respingere la richiesta di patteggiamento dei Riva che del blocco del rientro dalla Svizzera del denaro sequestrato agli ex proprietari dell'Ilva, intervenendo all'assemblea regionale della Cgil sul tema "Sviluppo, lavoro, ambiente", che si è tenuto oggi a Taranto alla presenza del leader nazionale della Cgil Susanna Camusso.
“La Cgil non mi fa un centesimo di sconto quando fa il suo lavoro di sindacato, né io chiedo che questo sconto mi sia dato - ha detto - ma attraverso il dialogo abbiamo costruito delle relazioni anche umane intorno a valori comuni. Quando nasci nelle istituzioni e sai qual è il tuo ruolo nella comunità, sai quali sono i limiti”.

Emiliano ha parlato della questione del “gran ghetto” del Foggiano: “Da 18 mesi aspettiamo che il Ministero dell’Interno fissi la data di chiusura del ghetto, che è una ferita all’immagine del Lavoro e della Puglia e una vergogna per i diritti delle persone”.

“Oggi siamo a Taranto, dove abbiamo iniziato da subito una battaglia per la decarbonizzazione dell’Ilva, ipotesi che abbatte verso lo zero le emissioni e costituisce una risposta che tiene insieme le ragioni della salute, dell'ambiente e del lavoro. Taranto ha avuto una pazienza infinita rispetto alla Repubblica Italiana. Ma quando si esaurisce la pazienza del mite, è difficile rimediare. Se l’Italia decarbonizzasse l’Ilva e anche la centrale Federico II di Brindisi avremmo assolto ai nostri obblighi internazionali sottoscritti per la riduzione di emissioni inquinanti”.

Emiliano, ribadendo la priorità della tutela della vita e della salute delle persone, ha ricordato “il conflitto terribile che si è verificato a Taranto anche dentro il sindacato, che è stato ricattato per anni nell’alternativa tra salute e lavoro. E su questo ci siamo azzuffati, ma in buona fede, perché in questa vicenda siamo compagni di sventura e ne vogliamo uscire insieme, con una linea comune. Siamo ora una comunità pensante, libera, che non si fa dettare la linea da nessuno e che ragiona con la sua testa e anche grazie alle libertà sindacali è in grado di trovare la migliore delle soluzioni al peggiore dei problemi. Questa è la Puglia. E questa potrebbe essere tutta la nostra società”.

Parlando poi dei referendum della CGIL, sottoscritti da Emiliano mesi fa: “Andrò a votare e voterò due sì per l’abrogazione dei voucher e le norme sugli appalti”.

"Stiamo dando vita in Puglia – ha concluso - a un disegno di legge sulla partecipazione che darebbe al sindacato, come a tutte le associazioni e ai cittadini, la possibilità di intervenire su tutti gli aspetti della vita regionale. Perché abbiamo un’esperienza che parte dal nostro programma di governo, scritto dai pugliesi in maniera autonoma e indipendente perfino dal candidato che ci rende consapevoli di una cosa: pensare da soli è rischioso, ti fa sentire solo la voce dei potenti. E non quella dei singoli cittadini la cui voce, da sola, non è facile arrivi. Per questo c’è bisogno di partecipazione, perché servono molte orecchie, molti occhi, molti cuori e molti cervelli, che insieme si facciano sentire”.

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