INTERVISTA. Ale e Franz per la prima volta a Taranto

di PIERO CHIMENTI - Ale e Franz, per la prima volta a Taranto, hanno portato al Teatro Orfeo il loro spettacolo 'Tanti Lati Latitanti'. Uno spettacolo che oscilla tra la risata e la riflessione, toccando con leggerezza anche temi come la religione e la politica. Prima di dar vita allo show, i due comici milanesi, si sono resi disponibili per rispondere a qualche domanda:

Siete arrivati in città immagino con un scenario particolare. Cosa vi è venuto in mente al di là da quello che si sente, si dice su Taranto. Cosa avete visto e come la commentate?

FRANZ: In realtà siamo arrivati da 8 minuti, però la sensazione...  non siamo stati mai a Taranto ma è davvero è una città bellissima, ordinata, i palazzi sono bellissimi, davvero ci ha colpiti molto, una città molto bella, molto affascinante. Ci dispiace che ripartiamo stanotte e non possiamo vederla bene.

Possiamo dire che questi fumi non spaventano Ale e Franz? 
ALE: No, assolutamente no, perché dovrebbero spaventarci? Una città veramente bella e poi ha questo affaccio in un mare meraviglioso. Complimenti.

I tarantini si aspettano di sedersi, di guardarvi e di sorridere con voi. Di cosa parlate in questo spettacolo? 
FRANZ: Sono vari incontri. Sono varie coppie che si incontrano su questo palco uniti da un filo conduttore che non vi svelerò, altrimenti vi rovineremmo la sorpresa e sono tanti personaggi che s'incontrano su questo palco, quindi non vediamo l'ora che il pubblico di Taranto veda cosa abbiamo combinato.

Per quanto riguarda sempre lo spettacolo. 'Tanti Lati Latitanti', potrebbe essere il concentrato delle nostre debolezze di quello che siamo e di quello che magari potremmo anche essere? FRANZ: Qui è bravissimo lui... il titolo l'hai pensato te... rispondi!
ALE: E' vero, molte volte alcuni lati del carattere spariscono, e quindi latitano. E quindi un po' quello il gioco di parole che simpaticamente abbiamo trovato.

Quanto c'è d'improvvisazione nello spettacolo e d'interazione col pubblico? 
FRANZ: In quello di stasera non c'è nulla d'improvvisato. Nel senso che abbiamo improvvisato tanto quando l'abbiamo creato per tanto tempo. Poi al teatro le cose si fissano, si cerca di far rendere al massimo quello che si è provato nelle date precedenti, quindi il lavoro d'improvvisazione l'abbiamo fatto, abbiamo fatto tanto per questo spettacolo, quasi un'ottantina di date. Lo chiamavamo lavori in corso. Adesso l'abbiamo confezionato e stasera si fa attenzione a tenere un bel ritmo, e quindi è un classico spettacolo teatrale da vedere e da ascoltare.

Qual é la novità di questo spettacolo rispetto ai vostri precedenti lavori? 
FRANZ: Che è nuovo. E' diverso dai precedenti perché è nuovo. Siamo sempre noi, la nostra comicità, il nostro far teatro. Poi a teatro abbiamo uno stile un po' nostro. Siamo convinti che la risata perfetta sia quella che parte dalla pancia, arriva alla testa e passa dal cuore, quindi se riesci a far pensare emozionare e a far ridere di pancia è lo spettacolo perfetto. Noi ci proviamo, insomma, a modo nostro.

Brillanti in tv, brillanti in teatro, ma cosa preferite? Il contatto vero con chi sta di fronte a voi e vi guarda o quello con le telecamere? 
FRANZ: Ma in realtà la televisione che abbiamo fatto è sempre stata particolare, perché sono sempre state le telecamere a spiarci, quindi siamo stati fortunati. Però direi sicuramente che il contatto col pubblico dà forza, dà energia al tuo lavoro, perché non sai mai come andrà. Ogni sera è una conquista, ogni sera è un rimettersi in gioco, quindi direi che sicuramente il lavoro teatrale è quello più emozionante.

La vostra comicità, i vostri testi, da cosa nascono? Da episodi quotidiani o da altro? 
ALE: Nascono un po' da tutto, da quello che osserviamo, da quello che ci viene in mente, da quello che ci fa ridere. Quello che diverte noi due, abbiamo un metro che diverte noi. Questa è l'unità di misura, la cosa che diverte noi cerchiamo di trasmetterla agli altri, già diverte noi, speriamo che faccia divertire gli altri.

Rappresentare l'uomo con i suoi vizi e le sue virtù, un canovaccio forse tra i più classici. Quanto coraggio ci vuole per continuare a farlo con il vostro carattere con la caratterizzazione che avete dato a questa formula di rappresentazione? 
FRANZ: Coraggio non lo so. E' la nostra linea, il nostro modo di fare spettacolo. Uno spettacolo di stasera è uno spettacolo divertente ma anche uno spettacolo particolare, articolato anche complesso sotto certi aspetti per la nostra storia. Questo è il nostro modo, non so dire se è coraggio o meno, questo è il nostro modo di metterci in gioco, ogni volta si riparte. Un po' il senso di questo lavoro; bisogna cambiar pagina, avere delle cose da dire, avere il coraggio di dirle. Questo è quello che facciamo. Chi fa scelte differenti, non le comprendo, da parte nostra più che coraggio è coerenza per il nostro lavoro.

Di tanti lati che rappresentate c'è qualcuno che vostro personale e che vi fa ridere magari reciproco? 
ALE: Per fortuna no. Per fortuna non siamo così come si può vedere nello spettacolo. Ci abbiamo messo fantasia, abbiamo calcato un po' la mano, siamo andati sopra le righe, siamo scesi, saliti, diciamo che è un po' l'estremizzare dell'essere umano, ma a volte magari a volte avvicinarci alla realtà, però per fortuna non siamo così.

Progetti in cantiere? 
FRANZ: Aprire un cantiere. No, scherzo. Adesso stiamo finendo la tournèe, poi incominceremo con un altro spettacolo ad aprile nel Piccolo Teatro a Milano e per ora abbiamo questo. Poi si vedrà.

Progetti televisivi o cinematografici in cantiere? 
FRANZ: Per adesso siamo in teatro. Ripeto, ad aprile debuttiamo al Piccolo Teatro, che è un traguardo importante per chi fa teatro in generale, poi per noi che è la nostra città. Quindi, quest'anno più che mai abbiamo messo le energia nel teatro. Poi ci sono tante cose in stand-by.

Ale e Franz, com'è avere un meteorite col vostro nome? 
ALE: E' un grosso impegno, soprattutto perché a trovare qualcuno che te lo tiene pulito non è facile... E' stato un po' un gioco, uno scherzo di un conoscente che ce l'ha intestato; non so come abbia potuto farlo, però è successo veramente. Speriamo che non faccia danni.

Affiancando Ruggeri in tour con lo spettacolo 'C'è un tedesco, un francese, un italiano...' avete creato il Comic Rock. Questa nuova formula potrebbe essere usata in un progetto futuro? 
FRANZ: E' stata un'esperienza che abbiamo girato, abbiamo fatto un'estiva, ci siamo divertiti e poi abbiamo ripreso ognuno le proprie direzioni, le proprie strade. Però, chissà mai, magari in futuro si deciderà di fare un'altra parentesi. Comunque lo spettacolo che faremo ad aprile avrà la musica, quindi in realtà ci siamo fatti prestare la band di Enrico e la portiamo in giro per un po'... gliel'abbiamo presa in affitto. Quindi ha portato quel progetto ad aprire altre strade, siamo molto contenti.

Vi è mai venuto in mente di proporvi individualmente in una formula diversa o l'esigenza di seguire un progetto personale? 
ALE: No...
FRANZ: Ce la fan sempre. Se litigate... quando vi sciogliete, se avete progetti individuali. Per adesso no, magari un giorno può essere finché abbiamo progetti comuni da portare avanti e voglia di farlo insieme è così. Per i primi 23 anni è così, poi non so cosa riserverà la vita. Ma secondo me quando segui una strada tua, fai fatica a seguire una strada di gruppo, perché se le idee te le sviluppi per i fatti tuoi come fai?Quindi finché ci sono progetti comuni è meglio farli. Forse è meglio chiudere un capitolo e poi fare delle esperienze individuali, secondo me... poi non lo so.

Infine un saluto ai tarantini? Corale, ve lo dobbiamo chiedere. 
ALE: A tutti gli amici di Taranto...
FRANZ: E dintorni...
ALE: Un grosso saluto affettuoso da Ale...
FRANZ: E da Franz. Grazie d'averci ospitati in questa città bellissima.

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