Brexit: lettera a Bruxelles, è l'addio all'Ue VIDEO

LONDRA - E' partito il cammino verso la Brexit. L'ambasciatore britannico all'Ue, Tim Barrow, ha consegnato nelle mani del presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, la lettera di notifica dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona, firmata da Theresa May, che segna l'inizio della procedura formale di divorzio del Regno Unito da Bruxelles a 44 anni dal suo ingresso nell'allora Comunità economica europea.

La Gran Bretagna si avvia a lasciare l'Ue "secondo la volontà del popolo", ha detto alla Camera dei Comuni la premier Theresa May, confermando la consegna della lettera di notifica dell'Articolo 50 a Donald Tusk "pochi minuti fa". "E' un momento storico, non si torna indietro".

La premier inglese Theresa May ha firmato nella serata di ieri la storica lettera che darà ufficialmente il via alla Brexit. A mostrarlo una foto che è stata diffusa dal suo ufficio. Theresa May ha lanciato inoltre un appello all’unità della Gran Bretagna di fronte a una Scozia che vorrebbe tornare al voto per un nuovo referendum sull’indipendenza.

La lettera è stata inviata oggi al presidente dell’Unione europea Donald Tusk e questo atto sarà la notifica formale dell’intenzione britannica di lasciare l’Ue dopo 44 anni di partecipazione. In Parlamento, May ammetterà oggi che il voto di giugno scorso sulla Brexit è stato divisivo, ma esprimerà la speranza “che non saremo più definiti dal voto che abbiamo espresso, ma dalla nostra determinazione di fare del risultato un successo”.

La May ha poi dichiarato: “Noi siamo una grande unione di popolo e nazioni con una storia orgogliosa e un luminoso futuro. E, ora, che è stata presa la decisione di lasciare l’Ue, è tempo di unirci”. Le sue parole sono venute ore dopo che il parlamento semi-autonomo della Scozia ha approvato la proposta del first minister Nicola Sturgeon di un nuovo voto per l’indipendenza in protesta per la Brexit.

La premier inglese ha detto che “non è il momento” per la Scozia di tenere un secondo referendum, ma i parlamentari scozzesi hanno ignorato il suo appello, votando a favore del referendum 69 a 59. Sturgeon ora dovrà presentare una formale richiesta per un referendum, che avrà luogo nella primavera del 2019, prima che la Brexit sia completata.

L’obiettivo è di mantenere la Scozia nell’Ue. Ha bisogno dell’approvazione del governo britannico, che ieri ha ripetuto di ritenere “inappropriato” il calendario, sebbene non abbia escluso la prospettiva di un nuovo referendum.

“Il mandato per un referendum è fuori questione e non sarebbe difendibile democraticamente – e del tutto insostenibile – tentare di opporvisi”, ha dichiarato Sturgeon. Tim Barrow, ambasciatore Gb all’Ue, consegnerà la lettera a Tusk attorno alle 13.30 di oggi, iniziando così il countdown per la Brexit.

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