INTERVISTA. La svolta di Jake Sarno: "Sono cresciuto e ho voglia di raccontare la mia vita in musica"

di MARCO MASCIOPINTO - Tolte le vesti di attore, il talentuoso Jacopo Sarno si tuffa nella musica come Jake Sarno e pubblica il suo nuovo singolo “Feathers And Wax”, estratto  dall’album “Chapter 1” in uscita il 17 marzo. Il brano, scritto e composto da Jake Sarno assieme a Fausto Cogliati (produttore di Fedez, J-Ax, Raphael Gualazzi, Francesca Michielin), è una rivisitazione del mito di Icaro.

Dopo aver costruito le proprie ali “con piume e cera”, questo personaggio affronta il dubbio sul proprio viaggio e la paura di impazzire. Spicca il volo e, come narra la leggenda, perde le ali, che si sciolgono sotto i raggi del sole e lo lasciano sospeso senza alcuna protezione.  La differenza rispetto al mito sta nel finale: Icaro, invece di precipitare continua il suo volo e incontra “migliaia di persone” che assieme a lui stanno compiendo lo stesso viaggio, ad alta quota, “attraverso la luce del giorno”.

Jake Sarno è autore e compositore del brano uscito da poco assieme a Fausto Cogliati (produttore di Fedez, J-Ax, Raphael Gualazzi, Francesca Michielin) che ha prodotto e arrangiato l’intero album.  Il video, scritto e diretto da Pablo Papeltengo, è prodotto da Cloverthree Film (la stessa produzione del progetto “Palle di Natale”, oltre 6 milioni di views su YouTube).

Da Jacopo a Jake. Perchè questo cambio?
Ufficialmente dovrei dire “perché l’album è in inglese e sarà disponibile sui digital stores di tutto il mondo”… ma la verità è che Jacopo, fuori dall’Italia, non sa pronunciarlo nessuno. Così ho scelto la versione più semplice del mio nome abbreviato, l’unica che non ricorda un famoso pirata del cinema.

Come nasce 'Feathers and Wax'?
La canzone racconta il volo di Icaro, che ha costruito le sue ali “con piume e cera”. Quando Icaro si avvicina troppo al sole, come narra il mito, perde le ali… il finale della canzone però ha una sorpresa: Icaro non cade. Al contrario, scopre di poter volare senza artefatti e si ritrova in uno stormo di mille persone che, come lui, volano attraverso la luce del giorno.

In cosa ti senti cambiato?
A vent’anni vivevo il sogno di fare il cantante, oggi scrivo musica e parole per raccontare storie. Credo che il vero successo di un autore, un musicista o un pittore, si realizzi quando qualcuno si emoziona per l’opera e ci si riconosce, a prescindere da chi l’ha ideata.

Ti rivedremo recitare?
Non escludo la possibilità di tornare a recitare, il mestiere dell’attore è straordinario ed è sempre una grande occasione di crescita. Non sarò io però ad aspettare il ruolo giusto, semmai spero di essere lì quando sarò l’attore giusto per un determinato ruolo (se saprò guadagnarmelo!).

Cosa hai voluto includere in questo nuovo album?
Il mio disco di esordio, 1989, era un album di canzoni pop scritte da autori eccellenti, egregiamente prodotte. Chapter 1, questo nuovo album, è un viaggio: 7 canzoni che raccontano momenti e luoghi di un percorso di crescita. L’album è interamente cantato in inglese e vuole unire la sensibilità italiana a una scrittura che si ispira alla musica tradizionale americana.

Ci sarà un tour?
Sì, è in fase di organizzazione una serie di date live. Sarò accompagnato da tre polistrumentisti in un set up che unisce l’elettronica a strumentazione acustica ed elettrica. La ricerca del suono della band, durante le prove in studio, mi sta dando grandi soddisfazioni e non vedo l’ora di portare 'Chapter 1' sul palco, dal vivo.

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