MAFIE. Dal Salento a Locri per la legalità e il futuro

di FRANCESCO GRECO - LOCRI. "Se oggi i diritti sono deboli, non è solo a causa di chi li attacca, ma anche a causa di chi li difende debolmente". Sono le parole di don Luigi Ciotti, presidente nazionale di "Libera", nel giorno appena trascorso della memoria e dell 'impegno. Parole scandite a chiare lettere davanti a folle festose di scolaresche e di rappresentanti di istituzioni scolastiche accorsi a Locri da tutta Italia.
 
Tra di esse anche una delegazione di 45 studenti delle classi seconde dell' Istituto "Gaetano Salvemini" di Alessano (Lecce), accompagnati dai loro docenti.
 
Alessano è terra di frontiera dove il "confine" è vissuto non tanto come un limite quanto come punto di partenza per guardare oltre, per interfacciarsi con nuove realtà.
 
Don Ciotti nel suo discorso ha richiamato alla memoria di tutti il pensiero del pedagogo Danilo Dolci secondo cui "l'educazione è un sogno condiviso, un'azione corale".
 
"Ritengo che la scuola, in quanto agenzia educativa, debba sensibilizzare gli alunni ai temi del rispetto dell'ambiente, delle regole e della persona in generale - afferma la Dirigente dell' I.I.S.S. Salvemini, Chiara Vantaggiato - crediamo che tutti i saperi, da quelli tecnico-scientifici a quelli umanistici, debbano essere informati a una visione antropologica. Per questo il nostro istituto è impegnato a 360° sul fronte della legalità e del rispetto delle regole.

La nostra partecipazione a Locri è solo l'ultima, in ordine di tempo, di una serie di azioni volte a far capire ai giovani che i diritti sono il presupposto di ogni progresso sociale, civile ed economico.
 
"Si tratta - aggiunge la prof. - di educare i giovani alla responsabilità, istradarli a diventare cittadini consapevoli in grado di operare delle scelte politiche (non partitiche) recuperando l'etimologia greca del termine, intesa come salvaguardia del bene comune. Non è una sfida semplice - conclude - ma neppure utopistica. Del resto si tratta di ricominciare ad alimentare e accelerare la speranza dei giovani, di instillare in loro la fiducia che la cultura e l'istruzione servano a qualcosa".

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