"Il Salento non può diventare la terra dei gasdotti"

BARI - “Il Salento deve essere conosciuto nel mondo per le sue bellezze, non per essere la terra dei gasdotti. Pensare che il gas sia sinonimo di progresso economico significa non esser capaci di vedere oltre il proprio naso. Un governo a pochi mesi dalla fine della legislatura non può decidere del futuro di un intero Paese senza un piano nazionale energetico”, questo il duro commento del consigliere del M5S Antonio Trevisi dopo l’annuncio del terzo gasdotto che dovrebbe approdare sulle coste pugliesi, a Torchiarolo, e le dichiarazioni del ministro Calenda che parla di opere strategiche.

“La necessità e l’urgenza di aumentare il numero di gasdotti è tutta da dimostrare - continua il pentastellato - gli studi scientifici dicono esattamente il contrario. I consumi di gas sono previsti in diminuzione nei prossimi anni e non regge neanche la giustificazione della diversificazione delle fonti: la stessa società TAP in audizione in Senato a Roma affermò che il gasdotto sarebbe arrivato non per diversificare le fonti ma per sostituirle. Inoltre la storia ha dimostrato che le società energetiche hanno sempre fatto cartelli per imporre il prezzo di vendita desiderato. La tecnologia e l’innovazione in merito alle fonti rinnovabili e alle tecnologie di accumulo stanno facendo passi da gigante  - spiega Trevisi  -  tanto che nel prossimo decennio, quando il gas sarà quasi giunto sulle nostre coste, assisteremo alla realizzazione di edifici capaci di autoprodurre energia tramite sistemi solari e di utilizzarla sia per il riscaldamento che per ricaricare auto elettriche. I sistemi elettrici alimentati da fonti rinnovabili sia per l’autotrazione che per usi civili stanno ormai dimostrando di essere nel tempo più efficienti ed economici dei sistemi tradizionali alimentati da fonti fossili. Oggi si sta cercando di utilizzare gli ultimi giacimenti disponibili per fare un grosso business, a vantaggio di pochi e a scapito degli interessi delle comunità, prima che le nuove tecnologie diventino così evidentemente convenienti da non consentire più lo sfruttamento di queste fonti fossili rischiose e dannose per l’ambiente e la salute umana. Il nostro territorio  - conclude - è ricco di risorse rinnovabili interne ed è a forte vocazione turistica per questo servono politiche che puntino allo sviluppo della green economy e di un turismo sostenibile. Questi settori sono strategici per il nostro paese, mentre portare gasdotti sulle spiagge più belle d’Italia è esattamente il contrario del progresso economico sbandierato da un governo a breve scadenza ma che decide compromettendo nel lungo periodo il futuro del Salento”.

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