Papa Francesco, speranza non è un telefonino nè un mucchio di soldi

CDV – “La nostra speranza non è un concetto, non è un sentimento, non è un telefonino, non è un mucchio di ricchezze: no! La nostra speranza è una Persona, è il Signore Gesù che riconosciamo vivo e presente in noi e nei nostri fratelli, perché Cristo è risorto”. Durante l’udienza generale in Piazza San Pietro, il Pontefice ha proseguito la sua catechesi sulla speranza cristiana svolgendo la sua riflessione sulla Prima Lettera dell’apostolo Pietro che – ha evidenziato – “porta in sé una carica straordinaria! Bisogna leggerla una, due, tre volte per capire, questa carica straordinaria: riesce a infondere grande consolazione e pace, facendo percepire come il Signore è sempre accanto a noi e non ci abbandonda mai, soprattutto nei frangenti più delicati e difficili della nostra vita”.

Il segreto di questa Lettera, ha spiegato Papa Francesco, “sta nel fatto che questo scritto affonda le sue radici direttamente nella Pasqua, nel cuore del mistero che stiamo per celebrare, facendoci così percepire tutta la luce e la gioia che scaturiscono dalla morte e risurrezione di Cristo. Cristo è veramente risorto, e questo è un bel saluto da darci i giorni di Pasqua: “Cristo è risorto! Cristo è risorto!”, come tanti popoli fanno. Ricordarci che Cristo è risorto, è vivo fra noi, è vivo e abita in ciascuno di noi. È per questo che san Pietro ci invita con forza ad adorarlo nei nostri cuori. Lì il Signore ha preso dimora nel momento del nostro Battesimo, e da lì continua a rinnovare noi e la nostra vita, ricolmandoci del suo amore e della pienezza dello Spirito. Ecco allora perché l’Apostolo ci raccomanda di rendere ragione della speranza che è in noi”.

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