STORIE. Scrittore americano 'prigioniero' in Italia

di FRANCESCO GRECO - “Sono come un cane abbandonato...”.  Esperto di Borsa e di finanza negli USA, giocatore-istruttore di tennis per i figli dei ricchi in Svizzera (permesso di soggiorno “B”), scrittore “per gioco” di fiabe in Italia (“Gino and His Trullo”, SBPRA, USA 2012), una storia vera: il cane è morto a 13 anni (91 per un uomo) e ha pronta il seguito della storia, ma nel cassetto ha anche due romanzi: uno di fantascienza ambientato nel 3000 e una storia di bullismo e di crisi adolescenziali.

Famiglia middle class, immigrati dalla Cecoslovacchia nel 1968 alla vigilia dell'invasione dell'URSS, padre meccanico industriale, madre operaia), il protagonista di questa storia incredibile è nato a Praga nel dicembre 1959 e cresciuto negli USA, ottimi studi, un futuro dorato davanti. Ma la sua vita è finita in un buco nero.

Daniel Z Cis incarna perfettamente l'archetipo dell'americano che abbiamo in Europa, il mito della frontiera, dei pionieri, dell'uomo che ogni giorno si mette in discussione, che lancia il cuore oltre l'ostacolo: non sono stati proprio quelli come lui a far grande l'America, la superpotenza ieri di Obama e oggi di Trump che ora sembra aver dimenticato un suo figlio?
 
Da 13 anni infatti c'è un americano “sommerso” che nessuno, né gli italiani né gli USA, vedono. La sua vita è finita nelle sabbie mobili per un amore finito male, un corto circuito da cui vuole uscire con tutte le sue forze, ma non riesce a sottrarsi.
Stritolato dalla burocrazia, dalle nostre leggi farraginose, dal carattere ingenuo, da un amore sbagliato: un mix micidiale.

Storia di Daniel, l'americano-fantasma, "prigioniero" in Italia: vive da 13 anni nel Salento meridionale, la terra che ama e in cui si è smarrito, ma è come se non esistesse. Alla sua email hanno cambiato password e non può sapere se e chi lo cerca. Non ha permesso di soggiorno. Una storia buona per Hollywood: c'è l'amore, anche l'amore, la Casa Bianca, i Marines, la Guerra Fredda, la Cia...

DOMANDA: A che età la sua famiglia si è trasferita negli USA?
RISPOSTA: "Nel 1968, tre settimane prima che che i sovietici occupassero la Cecoslovacchia, partimmo per New York City".
D. Che studi ha fatto?
R. "La Business of Arts, diploma alla Union College e Rutgers University nel New Jersey".
D. E dopo? 
E. "Ho lavorato alla Tuscan Dairy (produceva latte, gelati crema, panna , ecc.) e poi alla Equitable Assurance (Borsa, Finanza, Assicurazioni, ecc.)".
D. Ma in America cercate sempre nuove performance...
R. "Ho superato due volte gli esami per Air Force Academy, a 18 anni e a 26 per fare il Marines come pilota militare. Solo che mi hanno fermato, c'era la Guerra Fredda e il governo USA temeva che scappassi con i segreti tecnologici per darli all'URSS".
D. Ma l'America le stava stretta, così è emigrato in Svizzera...
R. "Nel 1996 sono andato a Zurigo e da giocatore e allenatore ho insegnato tennis, ho iniziato prima col Grasshopper e un anno dopo a livello professionale. Ho fatto tornei internazionali. Negli anni '70 e '80 in Florida ero ai primi posti nel ranking".
D. I guai cominciano con una donna...
R. "In Svizzera ho incontrato e mi sono innamorato di un'italiana, lei stava divorziando e aveva un figlio. Abbiamo vissuto insieme nella mia casa. Faceva la traduttrice".
D. Dalla Svizzera al Salento...
R. "Arrivammo qui nel 2004 e mi innamorai di Finibus Terrae. Lei mi raggiunse nel 2006. L'ho aspettata un anno e mezzo. Dovevamo sposarci Anche per avere finalmente il permesso di soggiorno e non stare più clandestino. Lei aveva la doppia cittadinanza, italiana e svizzera".
D. Il divorzio arrivò?
R. "Nel 2007 ha divorziato definitivamente, dopo 22 anni di matrimonio. Lei comprò una casa a Alessano e io dei terreni a Castrignano del Capo, zona "Serine", che intestai a lei. Ma ci ha ripensato: la nostra storia è finita nel 2011".
D. Oggi non ha più niente, solo i cani che gli portano il Comune di Alessano e la Asl Lecce 2...
R. "Una vita rovinata. Non ho più niente. Da 13 anni non riesco ad avere il permesso di soggiorno. Mi hanno rubato i documenti. Non posso lavorare, non ho tessera sanitaria, non ho futuro: sono come un fantasma, un cane abbandonato...".
 
Daniel ora piange, i suoi grandi occhi blu si riempiono di lacrime. Non te lo aspetti grande e grosso com'è. Strano per un uomo che si rifà al codice dei Cavalieri, o dei soldati. E' stanco e sfiduciato. E' impigliato in una faccenda giudiziaria. Il suo avvocato, Pietro Luigi Nuccio (Foro di Lecce), che l'ambasciata USA gli ha messo a disposizione lo sta aiutando tantissimo. Intanto vive in un trullo sulle colline fra Alessano e Specchia (la “Serra dei Cianci”), dove nel Medioevo passava la Via dei Pellegrini, accoglie e sfama i cani abbandonati (nella foto).

Non vuole lavorare a nero (etica luterana). Parla correntemente quattro lingue (inglese, tedesco, ceco, italiano), ma non ha più niente se non la forza d'animo di voler cambiare la sua vita. Fortuna che ad Alessano qualche amico lo aiuta.

“Aiuto tutti e tutti mi aiutano, ma rivoglio la mia vita... E la mia vita ora è qui a Finibus Terrae...”.
Daniel l'americano fantasma, "prigioniero" in Italia, ha fretta di ritrovare se stesso e il tempo perduto.
God save Daniel!

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