Bari, tappa fissa in Fiera per l'economia mondiale?

di NICOLA ZUCCARO - E' trascorsa una settimana da quel 13 maggio, quando sul G7 delle Finanze con la conferenza stampa conclusiva del Ministro Padoan (Presidente di turno) è calato il sipario. Tre giorni (dall'11 e proseguendo per il 12 maggio) nel corso dei quali le polemiche sulla chiusura al traffico, sui rigidi accessi alle zone confinanti con l'area rossa e le rimostranze di alcuni commercianti per le saracinesche abbassate forzatamente, non ha lasciato spazio alla seguente riflessione-domanda: Bari, dopo gli elogi istituzionali espressi in primis dallo stesso Pier Carlo Padoan e dalle consorti degli omologhi ministeriali dei 7 Paesi, è pronta ad ospitare altri e prestigiosi incontri e/o vertici internazionali?

Il quesito, più volte posto dai cittadini durante la 'storica' 3 giorni ed incentrato sul "perchè il G7 al Castello Svevo e non alla Fiera del Levante?", se da un lato è servito per rimarcare da parte dei residenti della Città vecchia il malcontento per la scelta del sito federiciano per la riunione, da un altro promuove il Quartiere fieristico e vocato dal 1947 (anno della sua riapertura dopo la pausa bellica) anche al dialogo politico-economico, e non solo agli scambi commerciali, quale luogo fisso per appuntamenti fissi a livello mondiale.

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