Caporalato, a Lecce il camper Asl che tutela la salute dei braccianti

LECCE - Nei giorni scorsi la Asl ha approvato il progetto “Interventi itineranti per la sicurezza in agricoltura : vigilanza e controllo sanitario ed informazione/formazione dei lavoratori stagionali con particolare riguardo a quelli migranti”,  nel quadro dell’accordo della regione con i ministeri dell’interno, dell’Agricoltura e del Lavoro, per il contrasto al caporalato e lo sfruttamento del lavoro.
Prende così corpo il protocollo d’intesa fra la Asl di Lecce, il comune di Nardò, il Consiglio Italiano per i Rifugiati, la Caritas della diocesi Nardò-Gallipoli, la cooperativa sociale “Rinascita” e l’Istituto di cultura mediterranea.

Il settore agricolo è considerato ad alto rischio infortunistico. Nei primi mesi del 2016  due lavoratori nordafricani morirono in campagna a distanza di poco tempo l’uno dall’altro. Il primo per patologia generica aggravata dalle avverse condizioni ambientali e di lavoro, il secondo per il ribaltamento di un trattore privo dei requisiti di sicurezza. Un ruolo importante rivestono anche gli infortuni legati all’utilizzo di prodotti fitosanitari e alla movimentazione manuale dei carichi pesanti.

In prima linea il personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl che svolgerà opera di formazione e informazione in tema di sicurezza del lavoro e controllo sanitario, in collaborazione con le associazioni,  per offrire i servizi “a domicilio”, in prossimità delle residenze provvisorie dei lavoratori.

Al centro dell’attenzione soprattutto il campo allestito presso “Masseria Boncuri” in agro di Nardò, dove un’equipe composta da un medico, un tecnico della prevenzione e un’ unità per le mansioni infermieristiche e amministrative, effettuerà visite di controllo a bordo di un camper attrezzato o in locali prossimi alle dimore dei lavoratori.

Il progetto si pone inoltre l’obiettivo di promuovere legalità e sicurezza nei rapporti di lavoro, con la presenza sul campo di ispettori e presìdi  medico-sanitari mobili per assicurare interventi di 1° soccorso e di prevenzione. La presenza di mediatori linguistici favorirà la consapevolezza nei lavoratori dei diritti sociali sindacali e sanitari e dei rischi per la salute.

Il controllo prevede la visita medica per valutare l’idoneità per il rischio bio-meccanico della colonna vertebrale, oltre al rischio cardiovascolare legato alla fatica fisica, caratteristica del lavoro agricolo. Se occorre anche esame spirometrico ed elettrocardiografico. Costo complessivo  del progetto 38.750 euro.

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