LA RECENSIONE. Pirati dei Caraibi - la vendetta di Salazar

di FREDERIC PASCALI - Il parco cinematografico della Disney non chiude mai per definizione, tanto più se il clima è quello spensierato dell’arrivo della stagione estiva. Con questa premessa ritrovare sugli schermi l’ennesima puntata della saga de “I pirati dei Caraibi” appare come la cosa più naturale di questo mondo. Diretto dai “Roenberg”, il soprannome utilizzato dai due registi norvegesi Joachim Ronning ed Espen Sandbry, questo quinto episodio si avvale di un cast che miscela stelle di prima grandezza con giovani interpreti di sicuro avvenire come Brenton Thwaites, “Henry Turner”, e Kaia Scodelario,”Carina Smyth”.

La storia è ancora una volta basata sulle rocambolesche avventure del capitano Jack Sparrow, pirata di lungo corso sempre alla ricerca di fama e denaro, che si ritrova ad aiutare il giovane Henry,il figlio di Will Turner, suo compagno di tante avventure, nella ricerca del Tridente di Poseidone, unico strumento in grado di spezzare ogni maledizione e quindi di liberare Will dalla dannazione eterna a bordo del fu “Olandese volante”. I due trovano un aiuto insperato nella giovane astronoma Caryna Smyth, ma devono fare i conti con uno dei vecchi nemici di Sparrow, Salazar, che gli dà la caccia con il suo vascello fantasma. A complicare le cose ci si mette anche il ritorno del pirata Barbosa, in bilico tra lo schieramento dei buoni e quello dei cattivi.

Le cinematografia de “I Pirati dei Caraibi” si conferma come un gioco che vive di incantesimi e di suggestioni di cui è colmo il nostro perduto “io bambino”. È questa una delle chiavi del suo successo che non fa difetto a “La vendetta di Salazar”, ben sceneggiata da Jeff Nathanson e fotografata con tratti fumettistici dal canadese Paul Cameron. La bravura degli interpreti, Johnny Deep, “Jsck Sparrow”,in prmis, e Javier Bardem, “Salazar”, e Geoffrey Rush, “Barbosa”, in secundis, si amalgama con buona sintonia con un “pacchetto” di effetti speciali sempre più sofisticati, vedi la costruzione del volto del giovane Sparrow/Deep, e virati verso un inevitabile effetto “videogioco”.

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