TOPONOMASTICA. "Giù le mani da via Portanova!"


di FRANCESCO GRECO. MONTESARDO (LE) - “No, via Portanova non si tocca!”. Un paese, Montesardo (nel Capo di Leuca), in difesa della sua via nel centro storico. A cui il Comune di Alessano ha deciso inaspettatamente di cambiare nome, trasformandola in via Antonio Montinaro (nato a Calimera nel 1962), uno dei carabinieri della scorta di Giovanni Falcone massacrato con lui e la moglie Francesca Morvillo e tre colleghi 25 anni fa a Capaci (Palermo) nel maggio 1992.

Via Portanova (foto di Gianluca Carluccio) conduce da via Nazionale, che proprio a quell'altezza, nell'800, si chiamava via Porta Terra Leuca (le ultime propaggini dell'antica  via Traiana), al bellisismo, suggestivo centro antico dove si incontra Palazzo Sauli, il cortile della mitica Donna Popa e il Castello che fu dei Caracciolo di Marano e nell'altro secolo delle baronesse Eleonora e Anna Romasi, che lo donarono ai Padri vocazionisti per farne un orfanatrofio.
 
In età medievale Montesardo, che è di origine messapica (si chiamava Ananduso), aveva quattro porte: oltre a Portanova (che guarda a nord-ovest), Porta Terra (al sud al mare di Leuca), Porta Castello (a nord) e Porta Chiusa (o Li Chiusi) a sud-est.
 
E così, un paese si ritrova in lotta per difendere la sua identità, la memoria, il glorioso passato (nel Cinquecento fu sede di importantissime e “reputatissime”, come diceva il Galateo, scuole dove operarono intellettuali raffinati versati in ogni materia dello scibile umano) che passa anche attraverso il nome di una via.
 
Non è che non si vogliono onorare le vittime della mafia e gli eroici servitori dello Stato, dicono gli abitanti, ma si può fare con una strada ex novo.
E comunque non sarebbe tecnicamente possibile cambiare il nome poiché nello stesso comune c'è già via Portanova e anche Piazzetta Portanova.
 
E sarebbe una ulteriore confusione per il recapito della posta, delle bollette, visto che già qualche anno addietro sono stati cambiati i numeri civici (mentre i tombini continuano a emanare cattivi odori e le blatte a tormentare le serate al fresco dei cittadini di Montesardo, nonostante la disinfestazione).

Non è la prima volta comunque che in questo paese si cambiano i nomi alla toponomastica: circa un secolo fa, il vescovo di Larino, Monsignor Belisario Balduino (nato fra il 1518 e il 1520) e che intervenne autorevolmente al Concilio di Trento istituendo, fra l'altro, i seminari e fondando il primo a Larino, Campobasso, il 26 gennaio 1564, lì morì a febbraio 1591) aveva intitolata Piazzetta Balduino, fra la chiesa e Palazzo Sauli. E appunto il barone Sauli gliela scippò, intitolandosela.
 
Per onorare l'illustre antenato, alcuni cittadini hanno raccolto centinaia di firme con cui chiedono al Comune di intitolargli piazza Chiesa, e sarebbe in linea col prestigio conquistato da Balduino, appunto, come uomo della Chiesa Universale.   

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