Incuria ed abbandono, il degrado nel quartiere Leuca

di MARIO CONTINO - A solo 10 minuti dal bellissimo centro di Lecce, ogni giorno frequentato da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, è possibile imboccare Via Vecchia San Cesario, un arteria stradale secondaria, ma ampia e molto frequentata, che si inoltra nel rione “Aria Sana”. Ciò che caratterizza questa via è che la stessa è costeggiata da due vasti campi incolti e, purtroppo, rappresentanti un pericolo per la comunità.

Questi campi sono l'habitat naturale di roditori, una miriade di insetti ed i loro predatori naturali, ossia rettili, tra i quali pericolosi serpenti, il tutto a pochi metri delle abitazioni, perché occorre sottolineare che la zona in questione ricade nel centralissimo e movimentato quartiere Leuca.

Nella zona bisogna poi fare i conti con il ben più pericoloso fenomeno degli incendi, infatti in primavera questi campi si riempiono di erbaccia che raggiunge facilmente il metro e mezzo di altezza. Questa in estate secca ed il paesaggio assume un colore paglierino che cela numerose insidie. Puntualmente, tra Luglio e Agosto, l'intera zona si incendia (o viene incendiata da qualche piromane senza scrupolo né cervello), le fiamme raggiungono altezze di diversi metri, via San Cesario e la stessa Via Vecchia san Cesario, vengono invase dal denso fumo che rischia di provocare numerosi incidenti alle numerose autovetture che vi transitano. Le fiamme arrivano a minacciare le ville ed i palazzi che fanno da confine a questa improvvisata e mal gestita "piccola savana”, tanto da rendere necessario l'intervento dei vigili del fuoco.

L'intera zona conserva due splendidi monumenti storici, lasciati al degrado e all'incuria e che, purtroppo, rappresentano un pericolo effettivo in quanto evidentemente a rischio di crollo.
Mi riferisco alla torre colombaia denominata “Aria Sana” e all'antica masseria posta a pochi metri da essa, entrambe certamente da considerare come edifici storici appartenenti ad un unico antico complesso. Databili tra XVI - XVII sec., questi edifici rappresentano gli ultimi esempi di architettura pre-cittadina, e invece di essere valorizzati, preservati, mostrati come un gioiello da custodire gelosamente, sono entrambi in stato di abbandono, in balia dei vandali e dell'ignoranza.

Probabilmente proprio la presenza dell'antica torre impedisce, o scoraggia, l'espansione urbana nella zona, questo però non dovrebbe far abbassare la guardia, potrebbe essere solo questione di tempo prima che gli edifici crollino sui ragazzi che spesso si recano nei pressi degli stessi, incuranti del grave rischio.

Questi campi diventano anche punti di smaltimento dei rifiuti urbani, infatti molti gettano buste colme di ogni nefandezza, incuranti della raccolta differenziata attuata in città e, dei gravi rischi per l'ambiente e per l'intera cittadinanza.

Ci auguriamo che le istituzioni adottino immediatamente una posizione preventiva del danno, e non una successiva corsa alla scusa, che risulterebbe ridicola in relazione ai tanti articoli giornalistici che denunciano una situazione che sempre di più appare insostenibile. Si potrebbe auspicare un piccolo miracolo, un intervento che possa trasformare un area in degrado in un parco pubblico con alberi, siepi, panchine, illuminazione idonea, una vera e propria opera di riqualificazione che, oltre a debellare il decadimento urbano, servirebbe da polmone verde in grado di contrastare l'alto tasso di inquinamento, purtroppo presente in città.

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