Intervista a Mauro Tummolo: "Canto i Modà ma sono cresciuto con la musica anni '60"


di PIERO CHIMENTI - Intervista al cantante svizzero Mauro Tummolo.

Da anni canti in una cover dei Modà inserendo in scaletta dei tuoi pezzi che ben si sposano con la loro musicalità.  Ma cosa differenzia la loro musica alla tua?

Si, i miei brani sposano bene la musica dei Modà perché grazie a questo tributo (VITTIMA MODA’ TRIBUTE BAND) di cui ne faccio parte posso dimostrare anche il mio valore come cantautore.
Riguardo la musica che differenzia il mio mondo dal loro direi che siamo li più o meno ma sicuramente Kekko Silvestre (Leader Modà) è un poeta perché scrive dritto al cuore della gente e io non nego che ci provo nello stesso modo perché come dico sempre il popolo è sovrano e ha bisogno di te perchè il pubblico presente ai tuoi concerti ha bisogno di staccare la spina dalla quotidianità per due ore immense di live e quindi quale terapia migliore se non scrivere e cantare delle belle canzoni con dei magnifici testi.

2. Hai inciso canzoni con vari arrangiamenti dall'elettronico al melodico. In quale sound ti riconosci pienamente?

A me piace spaziare molto nel mondo del pop leggero/rock perchè mi ci vedo molto e perchè amo cantare tra l’altro soprattutto in Italiano. Dagli anni '60 ad oggi c’è tutta l’influenza musicale che mi trasporta per poi scrivere le mie canzoni che tutti conoscete. Però se dovessi dire la mia direi che ultimamente i due Gruppi di cui vado matto in assoluto sono i Coldplay e i The giornalisti capitanati da Tommaso Paradiso che stimo molto.Ma non nascondo che musicalmente son cresciuto anch’io con Battisti, Baglioni, Morandi, Carboni, Elvis, Sinatra, i Beatles, i Queen etc.

3. In 'Volevo dirti' canti che l'amore non è così diverso dal dolore. In cosa si accomunano? Ed in quale di questi stati d'animo hai una maggiore ispirazione poetica?

In 'Volevo solo dirti', scritta dal grande Daniele De Bellis amico cantautore pure lui, si dice che l’amore non è cosi diverso dal dolore perchè entrambi mostrano e fanno parte del mondo dei sentimenti di ogni essere umano. Ogni sensazione che si vive e si percepisce nella propria vita si accomuna sempre magari a quell’emozione che sia positiva o che sia negativa che hai provato qualche istante prima. Per me ogni stato d’animo è importante perché se senti dolore hai bisogno dell’amore di quel qualcosa che ti dia speranza o che ti dia sollievo, se ti senti amato o se sei innamorato sembra che tutto intorno non esiste e invece poi magari nel tempo ti accorgi che devi combattere con qualche realtà che magari non conosci o che pensavi non esistesse. Insomma, la mia ispirazione è come recita il titolo di una canzone dei Tiromancino: 'La descrizione di un attimo'.

4. Lo scorso 23 giugno è uscito in tutte le radio 'Differenze', che sta volando nelle classifiche. Quali 'corde' del grande pubblico sei riuscito a toccare con questo brano, rispetto agli altri tuoi pezzi,  per registrare questo grande numero di consensi?

Un bel e grande successo, davvero grazie a tutte le radio che trasmettono il mio brano. Poi ringrazio la GRAGE ADM che è il mio management e che mi ha permesso di realizzare quest’opera bellissima perchè ogni canzone è tale, poi l’ufficio stampa straordinario di Germanelli che sta seguendo passo dopo passo la mia tra virgolette ascesa artistica (speriamo :-) ) e poi la band che accompagna Benji e Fede in Tour con cui ho realizzato differenze. Rispetto ai brani passati ho notato che dai 2/3 anni (come l’età delle mie nipotine) ai 90 (come l’età di uno zio mio) il brano ha colpito in maniera prettamente positiva perchè poi oltre ad avere un gran bel sound pop estivo ha un grande significato che tocca i cuori e la coscienza di tutta la gente che lo ascolta perché come recito in questa canzone secondo me le differenze uniscono la gente.

5. Oltre che cantautore, sei stato attore in 'Generale dei Briganti' su Rai1. La recitazione è stata una parentesi o vorresti intraprenderla parallelamente alla musica? 

Prediligo fare il cantante questo è certo ed è quello che vorrei cercare di fare e di essere. La recitazione si è stata importante per me perchè mi ha fatto superare uno scoglio emotivo abbastanza importante. Non era e non è mai semplice salire su un palco e affrontare un pubblico che è li che ti aspetta e che sente il bisogno di comunicare con te. E' anche vero che se vuoi essere un leader o ce l’hai o ce l’hai, altrimenti diventa davvero difficile il tuo percorso artistico. All’inizio sembrava tutto in salita, come d’altronde lo è adesso (perchè ogni volta su di un palco è come la prima volta), però devo dire che davvero le nozioni di studio a 360° servono in maniera smisurata per chi vuol far questo nella vita e credimi sono molto importanti. Poi, ovviamente, chi legge la mia biografia non si annoierà mai perché per arrivare fin dove sono giunto ne ho fatte di cose sia belle che meno belle ma che comunque fanno parte del mio grande bagaglio culturale e checchè se ne dica sono e saranno sempre parte di me e del mio percorso di vita.

CHI LA DURA LA VINCE il mio motto.
GRAZIE DI CUORE ALLA REDAZIONE
MT

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